Il report di Itinerari previdenziali offre una fotografia dettagliata del sistema fiscale italiano e della sua sostenibilità, evidenziando una distribuzione altamente disomogenea del carico Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche). Solo il 46,81% dei contribuenti italiani dichiara un reddito superiore a 20.000 euro annui, ma è questo gruppo che sostiene la quasi totalità delle imposte sul reddito: infatti, contribuisce al 93% dell’intero gettito Irpef. La maggioranza dei contribuenti (53,19%) dichiara meno di 20.000 euro e contribuisce per una percentuale irrisoria, solo il 6,31%.
La disuguaglianza fiscale è ancora più accentuata tra chi guadagna oltre i 55.000 euro, pari al 5,45% dei contribuenti, che paga il 41,7% delle imposte totali. Il 15,27% degli italiani con redditi annui di almeno 35.000 euro copre il 63,4% del gettito Irpef complessivo. Al contrario, chi guadagna meno di 15.000 euro all’anno (circa 40% dei contribuenti) contribuisce solo per l’1,29% dell’Irpef.
L’analisi sottolinea che il sistema di assistenza e sanità grava solo su una minoranza dei contribuenti, mentre il 75,80% degli italiani dichiara meno di 29.000 euro, versando appena il 24,43% del totale Irpef, un importo che non copre nemmeno le spese sanitarie. Nel 2022, l’Italia ha destinato oltre metà della spesa pubblica (51,65%) a pensioni, sanità e assistenza, per un totale di circa 559 miliardi di euro. In particolare, la spesa assistenziale è aumentata del 126,3% rispetto al 2012, a fronte di un incremento del 17% per le pensioni.
Senza contributi di scopo, la spesa per assistenza e sanità viene coperta dalla fiscalità generale, drenando tutte le imposte dirette (Irpef, addizionali, Ires, Irap) e 23,77 miliardi di imposte indirette, inclusa l’Iva. A livello territoriale, emerge una forte discrepanza: il Nord Italia contribuisce al 57,2% del gettito Irpef, il Centro al 21,8% e il Sud al 20,97%. Lombardia, con quasi 10 milioni di abitanti, versa 43,4 miliardi di Irpef, una cifra superiore a quella di tutto il Mezzogiorno.
La relazione suggerisce che il peso fiscale si concentra su una minoranza di contribuenti con redditi medio-alti, soprattutto sopra i 35.000 euro, che non godono di agevolazioni o bonus significativi. La crescente pressione fiscale su questa fascia rappresenta un elemento critico per la sostenibilità futura del sistema, che continua a dipendere dalla contribuzione di una minoranza sempre più gravata di oneri.
Gloria Giovanditti