Catenaccio: L’inerzia dei cinquestelle genera la polemica ma alla fine niente fuochi per i festeggiamenti di San Giovanni
Fuochi sì o fuochi no? Da qualche giorno è in corso un dibattito a Torino sull’opportunità di tornare a utilizzare i fuochi d’artificio in occasione dei festeggiamenti del giorno di San Giovanni, patrono della città. Un dibattito che si è trasformato in polemica a causa della mancata presa di posizione da parte della giunta guidata dal sindaco Chiara Appendino.
Alla fine la querelle sui fuochi sembra giunta al termine dal momento che la giunta pentastellata ne ha escluso chiaramente l’uso per quest’anno, ripetendo dunque la scelta dell’anno scorso e di quello precedente. «Al momento non ho ricevuto nessuna richiesta di agire in deroga al regolamento comunale per quanto riguarda uno spettacolo pirotecnico a San Giovanni» ha affermato l’assessore all’Innovazione, Marco Pironti, dal momento che il regolamento cittadino vieta i fuochi.
L’assessore ha così risposto ad un’interpellanza da parte della capogruppo di Rinascita Torino Federica Scanderebech la quale ha espresso disappunto «per i tanti amanti dei fuochi e i pochi dei droni». Una delle proposte di quest’anno infatti è quella di ripetere l’esperimento degli anni precedenti usando i droni per realizzare lo spettacolo. «Fa riflettere che lo spettacolo dei droni sia costato 500mila euro nel 2019 – sottolinea la consigliera Scanderebech – mentre negli anni precedenti i fuochi d’artificio sono costati 45mila euro». Alla somma dello spettacolo va aggiunto che l’anno scorso la giunta ha stanziato 135mila euro per la sicurezza.
Tutto risolto dunque, niente fuochi che illumineranno il cielo nella notte di San Giovanni. È stata anche evitata l’alterazione dell’equilibrio politico della giunta dal momento che nei giorni scorsi qualche esponente della maggioranza aveva addirittura minacciato di abbandonare la stessa maggioranza nel caso fossero tornati i fuochi a San Giovanni.