“Se continua così ancora un mese avremo tutti il fiato corto. Se va avanti altri tre mesi, ci tira a fondo tutti”. Parla così un imprenditore di Cinisello Balsamo, Maurizio Sioli.
La sua impresa metalmeccanica, la Quickly Tec, conta 7 dipendenti e realizza prodotti per svariati settori: orologeria, aereospaziale, oleodinamica. Esporta anche in Cina.
Il problema riguarda sia le importazioni che le esportazioni.
La Quickly-Tec come altre, acquista materie prime dalle trafilerie, le quali a loro volta hanno il problema di reperire metalli che arrivano proprio dalla Cina. I prezzi stanno aumentando considerevolmente e spesso non si trova ciò che si cerca.
Un disastro per tante piccole e grandi imprese. Se infatti non si trovano i metalli diventa difficile produrre la merce da destinare all’intero mercato.
“Un nostro cliente americano, nelle scorse settimane, ci ha già detto di rallentare le forniture che abitualmente gli consegniamo perché non riesce a realizzare i suoi prodotti visto che non gli stanno più arrivando componenti fondamentali dalla Cina“, conferma l’imprenditore.
Ecco perchè il crollo dell’economia cinese potrebbe avere ripercussioni sull’intero globo.
Una recente indagine ha evidenziato che 6 imprenditori su 10 si attendono negative conseguenze causate dall’epidemia scoppiata in Cina.
Il presidente di Apa Confartigianato Milano Monza e Brianza, Gianni Barzaghi ha dichiarato: «Ci sono settori più esposti di altri. Si temono ripercussioni sull’automotive e sulla moda, per non parlare dell’impatto che avrà sui negozi e le botteghe della città l’annullamento delle presenze di turisti cinesi alla Fashion week».
Andrea Curcio