La Juventus ha chiuso il primo semestre dell’esercizio in corso con una perdita pari a 50,26 milioni di euro. In Borsa il titolo ha chiuso con un ribasso del 3,14%.
Anche i ricavi non sembrano incoraggianti. Si registra infatti una riduzione del 4,7%, passando da 271,3 a 258,4 milioni.
C’è da dire che sui conti pesa ancora l’effetto Cristiano Ronaldo, con l’aumento dei costi non coperti dai ricavi.
Tuttavia la società ha già contabilizzato nella semestrale quasi tutto l’incasso dell’aumento di capitale da 300 milioni eseguito in dicembre e completato il 2 gennaio scorso.
I debiti finanziari rimangono superiori al patrimonio ed è prevedibile che nei prossimi mesi aumentino ulteriormente.
Nel calciomercato di gennaio 2020 la società dichiara che le cessioni hanno generato plusvalenze nette per 23,5 milioni. Queste verranno recepite nel bilancio annuale a fine giugno.
In questo quadro non certo entusiasmante la società fa notare che ci sono state due partite in meno in casa. Infatti i ricavi da stadio sono diminuiti da 38,26 a 36,51 milioni, i diritti tv diminuiti da 124,58 a 118,07 milioni.
Sono aumentati invece i ricavi da sponsor e pubblicità, da 26,5 a 21,45 milioni.
Aumentano anche alcune voci di costo, tra cui quella dei tesserati (173,27 milioni), incrementata del 21%. Aumentano lievemente gli oneri da gestione diritti calciatori.
Il costo dei calciatori è appesantito anche dall’aumento degli ammortamenti.
Il presidente del CDA Andrea Agnelli prevede una chiusura del bilancio in corso in perdita, derivante anche dall’andamento dei risultati sportivi, con particolare riferimento alla Champions League.
Andrea Curcio