Sono circa 100 mila gli studenti italiani all’estero, dai liceali fino ai dottori di ricerca. Il boom è esploso dalla metà degli anni Duemila.
Chi ha l’opportunità di studiare all’estero e poi torna in Italia, percepisce generalmente un reddito più alto rispetto a chi si è formato esclusivamente nel nostro Paese.
La soddisfazione complessiva per l’esperienza svolta all’estero raggiunge un livello molto elevato tra i dottori di ricerca. Gli aspetti più apprezzati sono il miglioramento delle competenze di ricerca, la disponibilità di strumenti e infrastrutture e il rapporto con il gruppo di ricerca.
Secondo il rapporto «Italiani nel mondo 2019», è pari, in media, a 8,7 su una scala da 1 a 10.
Le opportunità di borse di studio per studiare all’estero spaziano in tutto il mondo. Al momento sono Spagna, Gran Bretagna e Francia le mete preferite dagli italiani.
Canada, Australia e Stati Uniti sono quelle più gettonate per chi cerca un’esperienza fuori dal continente europeo. I programmi nei paesi asiatici sono al momento sospesi per l’emergenza Corona-virus.
La Francia propone il programma Eiffel per i giovani under 30 per le lauree specialistiche.
La Germania offre il servizio Daad per le lauree magistrali, ma anche per gli artisti e gli architetti.
Mentre per chi sogna un’esperienza negli USA il punto di riferimento è il programma Fullbright, il quale offre numerose opportunità per il post-laurea.
Chi desidera andare oltre oceano, spesso preferisce il Canada agli Stati Uniti.
In Canada gli atenei e i college decidono in autonomia i criteri di ammissione degli studenti. L’offerta è ricchissima: per trovare i programmi di studio è attivo il portale EduCanada del governo.
I costi per le spese universitarie sono molto inferiori rispetto a quelli statunitensi: circa 18.000€ all’anno. Ci sono anche molti programmi che permettono un’alternanza di studio e lavoro retribuito in forma di stage.
La scadenza per le iscrizioni invernali è solitamente il 1° settembre. La lettera ufficiale di accettazione dall’università arriva uno o due mesi dopo la chiusura delle domande.
L’incertezza dovuta alla Brexit fa preferire l’Olanda rispetto al Regno Unito. In Olanda sono oltre 2.100 i programmi universitari in inglese, con costi dieci volte inferiori a quelli inglesi, ma senza rinunciare alla qualità e con proposte fortemente orientate al lavoro.
Da non sottovalutare sono anche le esperienze di studio offerte da Malta. Sono in molti gli studenti che scelgono l’isola mediterranea, sede di numerosi studi e aziende internazionali, per incrementare il livello della lingua inglese durante il periodo estivo. Spesso vengono offerti programmi che includono esperienze di stage presso aziende in svariati settori.
Non mancano infine gli student program e i tirocini di lavoro negli enti internazionali, dalle Nazioni Unite alla Nato, dall’Unione europea fino al Cern di Ginevra. Requisiti essenziali per accedere a questi programmi – nella maggior parte dei casi retribuiti – è l’ottima conoscenza dell’inglese oltre a curricula brillanti.
Andrea Curcio