Le conseguenze delle misure prese dal governo italiano per contenere il contagio del coronavirus e in generale gli effetti della sua diffusione nel mondo potrebbero avere ricadute sul nostro Pil che superano lo 0,2%. È quanto ha affermato il governatore di Bankitalia Visco a latere del G20 di Riad, la riunione delle venti maggiori economie del mondo. «Se non vediamo un rapida ripresa a V – ha spiegato Visco – allora sarà necessario decidere di agire in maniera coordinata. Dobbiamo ricorrere alla politica fiscale perché quella monetaria è già molto accomodante in tutto il mondo e non siamo sicuri di poter fare di più al riguardo».
Parole che mettono in guardia così come quelle del ministero dell’Economia, pronto a rivedere le stime per la crescita di quest’anno se le conseguenze del coronavirus dovessero continuare a lungo e incidere profondamente sui processi produttivi. Un’allerta necessaria quella dei vertici economici e politici mondiali: è vero che il tasso di mortalità di questo virus è basso, ma bisogna far di tutto per contenere le ricadute e per evitare di bloccare del tutto il Paese. Quello che arriva da Riad è un segno positivo perché è emersa la coscienza condivisa della necessità di una «cooperazione globale», come ha affermato il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva.
Diverse misure sono già state prese come l’indicazione da parte di grandi aziende di ricorrere al telelavoro laddove possibile. Accorgimenti preventivi ma che allo stesso tempo permettono di continuare le attività economiche. Il rischio più grande infatti è quello di un immotivato panico che immobilizzi le attività quotidiane. Un rischio evitabile unicamente fidandosi e seguendo le indicazioni delle autorità e delle istituzioni.
Simone Fausti