L’emergenza Coronavirus ha scatenato la caccia ai beni-rifugio, in particolare l’oro. Si è accumulato più oro di quanto ne sia stato estratto l’anno scorso in tutte le miniere del mondo. Oggi perveniamo a una quantità, secondo Saxo Bank, di 112 milioni di once, vale a dire 3.175 tonnellate di metallo, che ai corsi attuali vale circa 185 miliardi di dollari.
Una montagna di oro, che ha raggiunto il massimo storico delle quotazioni.
Oltre all’oro potrebbe esserci anche una ripresa degli acquisti di barre e monete, dopo che l’anno scorso questa forma di investimento ha subito un declino del 20%.
Parallelamente si auspica la messa in campo di politiche monetarie più accomodanti, avendo come effetto il crollo del rendimento del Treasury decennale USA.
Nel frattempo anche i Bund tedeschi stanno calando.
Tali fenomeni aumentano l’attrattiva dell’oro, che spesso è riuscito ad apprezzarsi contemporaneamente al dollaro o durante tentativi di rimbalzo delle borse.
Tuttavia anche l’oro non è proprio stabilissimo. Lunedi 24 Febbraio ha raggiunto il picco di 1688,66 dollari l’oncia per poi calare piuttosto bruscamente nei giorni seguenti. Oggi le quotazioni sono a circa 1640 dollari.
Ma in generale gli investitori rimangono alquanto fiduciosi sulle potenzialità del lingotto. Il patrimonio degli Etf sull’oro è aumentato per venticinque giorni consecutivi . Un record storico.
L’improvviso entusiasmo per l’oro deriva dalla crescente aspettativa che la Fed possa tagliare i tassi per neutralizzare ogni shock per l’economia Usa legato al coronavirus.
Andrea Curcio