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    Crollo del traffico aereo: IATA chiede il congelamento degli slot

    A mali estremi, estremi rimedi. La IATA, l’associazione internazionale per il trasporto aereo, sta chiedendo alle autorità nazionali di sospendere immediatamente la norma che regola l’uso degli slot negli aeroporti a causa dell’impatto del coronavirus.

    Secondo il regolamento vigente, le compagnie aeree devono utilizzare almeno l’80% degli slot aeroportuali a loro assegnati ogni stagione. Una regola che vale per circa 200 aeroporti “coordinati” nel mondo da cui partono circa il 43% di tutti i passeggeri. Se ciò non accade, la compagnia perde il diritto di utilizzo di quello slot per la stagione successiva. Un allentamento della regola dovuto al fatto che le compagnie aeree prevedono un serio calo della domanda nei prossimi mesi.

    La IATA fa sapere che una compagnia sta già sperimentando una riduzione dei voli del 26% rispetto all’anno scorso mentre un’altra società ha visto una riduzione delle prenotazioni verso l’Italia pari al 108% poiché mentre le prenotazioni si sono azzerate, sono aumentate le domande di rimborso. Ryanair in particolare ha annunciato un taglio dei voli del 25% verso l’Italia nelle prossime tre settimane a causa del forte calo sul versante delle prenotazioni. In generale, molti operatori stanno sperimentando un crollo delle prenotazioni future, un’avversità a cui stanno cercando di rispondere con diverse misure quali riposi forzati non retribuiti ai dipendenti, la sospensione degli aumenti salariali e la messa a terra degli aerei.

    Una decina di giorni fa gli analisi IATA avevano pubblicato una valutazione iniziale del possibile impatto del COVID-19 che stimava una riduzione potenziale del 13% della domanda nella regione asiatica e del pacifico contro una crescita prevista del 4,8%, portando dunque ad un impatto netto pari a – 8,2% rispetto al 2019. Questo scenario porterebbe ad una perdita in termini di incassi di circa 27,8 miliardi di dollari nel 2020 per le compagnie aeree nella regione orientale, con epicentro in Cina che perderebbe nel singolo mercato interno ben 12,8 miliardi.

    Fuori dalla regione dell’Asia-Pacifico le compagnie aeree potrebbero avere una perdita pari a 1,5 miliardi di dollari portando ad un mancato incasso globale di 29,3 miliardi. Queste stime si basano su una previsione specifica, cioè che il coronavirus abbia un impatto a V sulla domanda simile a ciò che è successo con la SARS quando ci fu un periodo di sei mesi di declino seguito da un ricovero parimenti veloce. Uno scenario che tuttavia si basa su valutazioni ormai da rivedere: il coronavirus infatti si è diffuso anche in molteplici nazioni occidentali fino ad arrivare negli Stati Uniti.

    «Le nostre ricerche hanno dimostrato che il traffico è crollato sulle rotte asiatiche chiave e che tutta le rete di trasporto aereo globale sta rallentando, anche tra quei paesi che non hanno gravi focolai di COVID-19. Chiediamo alle autorità aeroportuali di tutto il mondo di aiutarci con questa emergenza e con il futuro recupero del funzionamento della rete aerea, sospendendo temporaneamente le regole di utilizzo degli slot» ha affermato Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo di IATA.

    È dunque fondamentale garantire flessibilità ad un sistema che è in piena emergenza: la sospensione del normale uso degli slot aeroportuali durerà per l’intera stagione, cioè da aprile a ottobre, affinché le compagnie aeree possano rispondere efficacemente alla cambiate condizioni di mercato, evitando di far volare aerei vuoti al fine di mantenere gli slots.

    Simone Fausti

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