Dopo il disastro provocato dalla presidente della BCE, ieri le borse europee hanno recuperano parzialmente.
Sono stati due giorni intensi per i mercati finanziari, soprattutto per la Borsa di Milano che due giorni fa ha subito il più grande tracollo della sua storia a causa delle parole dei vertici della BCE. Nella giornata di giovedì 12 marzo, Christine Lagarde, che da novembre ricopre la carica di presidente della BCE dopo 8 anni di guida dell’istituto da parte di Mario Draghi, si è resa protagonista di un’uscita a dir poco sconsiderata. Durante una conferenza stampa, Lagarde ha affermato che «noi [della BCE] non siamo qui a ridurre gli spread. Non è la funzione della missione della BCE. Ci sono altri strumenti per quello. Ci sono altri attori che si occupano di questi problemi». Poche parole che sono bastate per affossare i mercati, spaventando gli investitori e portando Piazza Affari a perdere il 17%. Mai così male.
Se le conseguenze economiche del coronavirus rappresentano la prima vera sfida per la nuova presidente della BCE, la partenza non poteva essere peggiore. Nel 2012 a Mario Draghi bastarono 3 parole, «whatever it takes», per rassicurare i mercati e dare avvio in al programma di quantitative easing per proteggere l’euro. Lagarde in un secondo momento ha cercato di correre ai ripari affermando l’impegno della BCE nell’evitare una frammentazione dell’area euro e sottolineando che il coronavirus sta facendo aumentare gli spread ostacolando così la loro politica monetaria.
Il giorno dopo, venerdì 13 marzo, Milano ha aperto al rialzo a +1,43 con il Ftse Mib che guadagna il 6,2%, salendo in mattinata a 15.825 punti. Parallelamente la Consob ieri ha vietato temporaneamente le vendite allo scoperto su 85 titoli azionari per tutta il giorno. Durante la giornata di venerdì lo spread Btp-Bund, dopo essere salito quasi a 250 punti base, è tornato a scendere verso i 220, anche se poi è tornato verso i 240. Rimane comunque alta la volatilità dei mercati, dal momento che la discesa dello spread in mattinata è avvenuta grazie anche alle parole di Philip Lane, capo economista della BCE, il quale ha precisato che la Banca Centrale Europea assicurerà una presenza robusta sul mercato delle obbligazioni, pronta a superare il limite sugli acquisti dei titoli di stato e che in caso le condizioni finanziarie si aggravino, verrà valutata l’ipotesi di un taglio dei tassi che dunque rimane uno strumento sul tavolo delle possibilità. Anche il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha sottolineato il grosso errore di comunicazione da parte dei vertici della BCE suggerendo tuttavia di guardare alla sostanza, cioè di aspettare la messa in atto delle misure monetarie nei prossimi giorni.
La Borsa di Milano ha continuato a recuperare terreno fino alle 13:30 di venerdì 13 marzo, quando ha toccato i 17.545 punti, salendo del 14% per poi chiudere a 15.954 punti, guadagnando complessivamente un +7,12%, miglior performance in Europa. Anche le borse europee hanno recuperato parzialmente dopo il disastro del giorno precedente: Francoforte +0,77%, a Parigi il Cac cresce dell’1,83% mentre a Londra +2,46% per il Ftse.
Questa pandemia necessita una risposta comunitaria da parte dell’Ue: è evidente come un robusto intervento della Banca Centrale Europea riuscirebbe a far rifiatare le economie nazionali. Motivo per cui la stessa Lagarde, dopo aver cercato di scusarsi affermando che quelle parole sullo spread non erano sue ma di una collega tedesca, ha capito che ciò che interessa ai mercati è la sostanza, che in questo caso vuol dire l’impegno della BCE a sostenere le banche dell’area euro anche ricorrendo a tassi particolarmente negativi, affinché le singole banche prestino soldi alle imprese in difficoltà. Oltre a questa misura, l’Eurotower ha affermato l’intenzione di comprare titoli di debito per un totale di 120 miliardi quest’anno, in aggiunta ai 20 miliardi mensili che compra ogni mese.
Simone Fausti