Quantitative easing da 750 miliardi per la BCE
Per salvare ancora una volta l’euro, la BCE sgancerà una bomba da 750 miliardi di euro di titoli pubblici e privati da acquistare entro la fine dell’anno. La presidente Lagarde smentisce sè stessa annunciando che “non ci sarà alcun limite pur di salvare l’euro”.
La decisione è stata presa al termine di una riunione telefonica notturna d’emergenza tra i vertici della BCE.
Il quantitative easing da 20 miliardi al mese, rafforzato già di 120 miliardi di euro promessi entro la fine dell’anno dalla riunione del board della scorsa settimana, diventa quindi un bazooka da oltre mille miliardi per il 2020.
La BCE modulerà tale manovra “con flessibilità”, anche rispetto ai vincoli imposti sul massimo acquistabile e la coniugherà valutando le diverse necessità, a seconda dei focolai di crisi che creeranno tensioni sul mercato dei titoli di Stato.
Infatti, per evitare il collasso di innumerevoli aziende e una crescita esponenziale dei disoccupati, i governi dovranno mettere in tasca alle aziende e alle famiglie soldi veri: sussidi, aiuti, ammortizzatori. E per farlo dovranno essere in grado di indebitarsi. La BCE è l’unica istituzione che potrebbe comprare quei debiti, mettendoli al sicuro dalla speculazione dei mercati.
Una decisione presa dopo che lo spread sui Btp italiani era volato ieri mattina fino a quota 330 per poi rintracciare a 270,8, anche grazie agli acquisti di titoli di Stato effettuati dalla Bce tramite Banca d’Italia. Inoltre secondo studi della BCE ci sarà da attendersi una recessione del 5% in Europa, se il “lock down” durasse tre mesi.
Adesso bisogna valutare se questo impegno riuscirà a calmare i mercati. Infatti, dietro le quinte, è cominciata da giorni anche la discussione sullo scudo anti-spread OMT, strumento annunciato nel 2012 e mai attuato. Infatti il solo annuncio riuscì a placare la crisi degli spread.
L’impegno a comprare titoli di Stato in cambio di un programma di aggiustamento ha sempre funzionato come un’assicurazione sui debiti di tutti, grazie alla potenza illimitata data dalla possibilità di stampare moneta.
Ma in questo frangente le cose potrebbero essere diverse. Alla BCE ne sono consapevoli. Gli strumenti varati dalla BCE sono comunque dei prestiti. Il mondo sta oggi precipitando in una doppia crisi, della domanda e dell’offerta.
La discussione sull’Omt è anche legata a vincoli, a riforme e tagli che dovrebbero essere imposti in cambio degli acquisti ai Paesi. E nessun governo europeo, in tempi di un’epidemia globale, accetterebbe mai di dover fare sacrifici in cambio dell’acquisto di bond. La discussione starebbe allora vertendo attorno all’opportunità di imporre delle condizionalità, cioè di utilizzare questi prestiti limitatamente all’emergenza sanitaria e di ridurre il debito appena finita la crisi.
Ma la Lagarde dovrà avere un segnale forte dai governi europei per imporre queste condizioni.
Andrea Curcio