Dal momento che in alcune zone del paese ancora troppe persone non rispettano i divieti di circolazione, il governo ha adottato nuove sanzioni e specificato le restrizioni di movimento.
Si stringe la maglia dei divieti sulla circolazione e si allarga il ventaglio delle sanzioni. Ieri, martedì 24 marzo, il Consiglio dei ministri si è radunato al fine di vagliare un decreto che limiti gli spostamenti delle persone, affrontando direttamente il tema della pena prevista in caso di mancato rispetto delle misure adottate. Lo scopo è uniformare la normativa in tutto il paese, dal momento che da tempo alcune regioni avevano attuato normative più stringenti rispetto ad altre parti d’Italia.
In caso di violazione delle norme sulla circolazione e in generale sul contenimento, il decreto prevede un inasprimento delle sanzioni amministrative che partono da 500 euro e possono raggiungere i 3000 euro. Per quanto riguarda i negozi e le attività commerciali, in caso violassero l’ordine di chiusura è previsto uno stop fino a 30 giorni. I presidenti delle regioni, qualora lo ritenessero necessario, possono adottare misure più restrittive in maniera autonoma per una validità di sette giorni, entro i quali devono essere confermate con Dpcm. Lo stesso vale per le eventuali ordinanze dei sindaci. Nel momento in cui scadranno i divieti imposti dal decreto, la norma prevede la possibilità di reiterarli per un massimo di 30 giorni più di una volta fino al 31 luglio, con un campo di applicazione che riguarda tutto il territorio nazionale o solo su una parte di esso. Il Viminale inoltre ha sottolineato il divieto di spostarsi con mezzi pubblici e privati dal comune in cui ci si trova, tranne che per comprovate esigenze lavorative, di urgenza assoluta o motivi di salute o qualora il punto di approvvigionamento più vicino si trovi nel territorio di un altro comune.
Delle misure conseguenti la rilevazione del fatto che in molte parti d’Italia le persone ancora si assembrano e si spostano senza troppi problemi. Dopo che il Viminale e il ministero della Salute hanno comunicato l’impossibilità di lasciare il comune in cui ci si trova al fine di contenere in misura più efficiente il contagio, a Villa San Giovanni, in Calabria, la gente è accorsa a formare una lunghissima coda di macchine per potersi imbarcare sul traghetto diretto a Messina. Parallelamente, l’altro giorno sono state respinte 120 persone che si erano presentate in Stazione Centrale a Milano per raggiungere il sud Italia. Per controllare in maniera più efficace il rispetto del divieto di circolazione, alcune polizie locali stanno valutando inoltre il ricorso all’utilizzo di droni, dal momento che l’Enac, Ente nazionale per l’aviazione civile, ha concesso questo permesso.
Simone Fausti