L’ex capo della protezione civile, Bertolaso, si mette a disposizione e si si ammala
Guido Bertolaso è stato ricoverato martedì sera al San Raffaele di Milano. L’uomo delle super-emergenze, aveva comunque rassicurato sulle sue condizioni e sulla possibilità di portare avanti l’incarico affidatogli da Fontana. Si era quindi messo in auto isolamento. Poi il persistere della febbre ha consigliato il ricovero, al momento non risulta avere bisogno della respirazione forzata.
“Sono positivo al Covid-19. Quando ho accettato questo incarico sapevo quali fossero i rischi a cui andavo incontro, ma non potevo non rispondere alla chiamata per il mio Paese”.
È questo il post sulla sua bacheca Facebook che martedì ha lasciato tutti sgomenti.
Dopo essersi messo a disposizione della Lombardia, su richiesta del governatore Attilio Fontana, Bertolaso in pochi giorni viene contagiato dal Coronavirus.
L’ex capo della protezione civile non si è mai sottratto alle emergenze, terremoto dell’Aquila, vulcani delle Eolie, crisi di rifiuti in Campania, solo per citarne alcune.
Dopo aver terminato il mandato di capo della Protezione Civile, si è trasferito nel Sud Africa per fare il medico volontario.
Quando è stato chiamato da Attilio Fontana non ha esitato un attimo, nonostante fosse pienamente consapevole della sua età e di andare incontro a dei rischi.
È rientrato in Italia il 16 marzo e si è messo subito al lavoro per impiantare il nuovo ospedale anti-covid19 alla Fiera di Milano, diventandone paradossalmente, anche il primo paziente.
Venerdì scorso, ha compiuto settant’anni ma nessuna festa: giusto un goccio di prosecco con i collaboratori nel cantiere.
Bertolaso aveva rassicurato tutti: “Un incidente del mestiere. Respiro bene e non sto a letto. I lavori dell’ospedale vanno avanti e i tempi di consegna saranno rispettati. Il mio problema personale non blocca niente”.
Così Domenica la struttura dell’ospedale sarà pronta, chiavi in mano.
Nel suo isolamento lo chiamano tutti, da Conte ad Arcuri e Borrelli, da Berlusconi a Salvini e a Meloni.
Il super-medico delle emergenze combatte ora anche per la propria emergenza ma non le dà priorità: “Non preoccupatevi per me. Io sono abituato alle battaglie, e vincerò anche questa”.
Andrea Curcio