Accattonaggio nei supermercati. Atteggiamenti di rivolta. Dallo Stato non si è ancora visto un euro
Da un po’ di tempo non vediamo cantare la gente sui balconi. Cominciano invece a venir fuori i primi segnali che ci mostrano il dramma della povertà. Con un’accentuazione particolare al Sud.
In diversi supermercati si sono verificati episodi di accattonaggio.
Chi viveva vendendo il pane per strada, chi finora ha guadagnato con la frutta e la verdura nelle bancarelle dei mercati tradizionali o in quelli rionali da due settimane non incassa più una lira.
Persino gli 007, con un report riservato, avvertono Conte sui rischi concreti connessi allo scatenarsi di violente rivolte nel Sud Italia, magari spronate dalla criminalità organizzata. Inoltre al Sud abbiamo una quota rilevante di lavoratori in nero. Secondo uno studio della CGIL nella Provincia di Palermo sono un terzo del totale.
Parcheggiatori abusivi, contrabbandieri, spacciatori solo per quanto riguarda l’economia illegale. Ma c’ è un’altra enorme fetta formata da cassieri, garzoni, baristi, camerieri impiegati negli esercizi commerciali, oggi costretti alla serrata.
Giorni fa proprio, a Palermo, una ventina di persone ha assaltato il supermercato Lidl in Viale Regione siciliana, tra i più grandi e i più frequentati della città. Sono entrati, hanno riempito i carrelli di generi alimentari, e raggiunte le casse hanno cercato di forzarle: “Non abbiamo soldi”.
Successivamente in città si è sparsa la voce di furgoni che trasportavano derrate alimentari rapinati da bande. Sempre nello stesso giorno, è stato creato un gruppo Facebook dal nome “Noi” in cui si inneggiava alla rivoluzione. In sole 24 ore ha avuto circa 800 iscrizioni. Analogamente su Whatsapp, si stanno diffondendo filmati da parte di gente disperata, che incita alla protesta.
In tutto questo, dei 25 miliardi stanziati dal Governo non si è ancora visto un euro.
A Paternò, dopo le avvisaglie di una protesta da parte di un gruppo di signori che lamentano di non essere più nelle condizioni di comprarsi il pane, il Sindaco ha assicurato che erogherà dei buoni spesa. “Non siete da soli, siamo una comunità”.
In quel di Catania, Paolo Del Debbio ha girato un servizio che mostrava gente che restava in giro la sera, per chiedere l’elemosina, o semplicemente per stare in compagnia, nella disperazione.
“A noi Conte ci fa un baffo, non abbiamo paura del Virus ma di morire di fame”.
Sul fronte sanitario, in Sicilia si sono finora registrati 1168 casi di cui 500 ricoverati e 39 deceduti.
Il Presidente Musumeci: “avevamo chiesto 5,2 milioni di mascherine, ce ne sono arrivate solo 32 mila. Stiamo andando in guerra senza armi.”.
Nonostante gli annunci del commissario Arcuri, non c’è ancora traccia di nuovi ventilatori. Tute mediche, tamponi ed altri materiali sanitari richiesti non sono ancora pervenuti.
“Sta arrivando il picco, la situazione sta diventando drammatica” implora il Presidente della Regione. “Aiutateci, non possiamo andare avanti così. Stiamo facendo di tutto per allestire 2.800 posti letto dedicati ai positivi e quasi 600 posti di terapia intensiva, ma senza aiuti non ce la facciamo”.
Segnali positivi nella lotta al Coronavirus arrivano dall’Umberto I di Siracusa, dove sono guariti 6 pazienti grazie all’utilizzo di un farmaco contro l’artrite. “Miglioramenti notevoli” afferma l’infettivologa Antonella Franco.
Andrea Curcio