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    Nessuna riapertura prima di maggio?

    Il governo sembra deciso a prolungare il lockdown per tutto il mese di aprile: è probabile che le prime attività riapriranno molto gradualmente nel mese di maggio.

    Il lockdown continuerà fino a Pasqua, ma è probabile che le prime riaperture saranno a maggio. È quanto sta emergendo in questi giorni: questa settimana il consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi per decidere ufficialmente di prolungare la serrata fino a Pasqua e cominciare a considerare delle date utili per far ripartire le attività ferme. Ovviamente tutto dipende dall’andamento della curva dei contagi: gli esperti dicono che l’indice dei contagi “R0” deve scendere sotto l’1 e ciò potrebbe succedere tra una decina di giorni, mentre perché tale indice scenda verso lo 0,7 bisogna aspettare fine aprile.

    Tra due settimane dunque dovremmo saperne un po’ di più anche se l’atteggiamento delle istituzioni e degli esperti è quello della massima cautela. Conte considera prematuro fare previsioni sulle tempistiche della riapertura, anche se nei prossimi giorni il governo dovrebbe incontrare i sindacati e imprese per cominciare a capire perlomeno le attività che potrebbero ripartire prima di altre, come alcune realtà imprenditoriali che lavorano con la filiera alimentare e farmaceutica.

    È probabile tuttavia ciò che è chiuso ora lo rimanga fino al 4 maggio perché, a causa delle festività di fine aprile, il governo ha paura che la gente possa muoversi in massa durante i ponti nel caso in cui venissero meno alcune restrizioni attuali. Ecco allora che si delinea un percorso di riapertura molto lento e progressivo, che probabilmente prima interesserà fabbriche e cantieri, successivamente i negozi dove non c’è molto contatto tra le persone e solo alla fine bar, ristoranti, cinema e discoteche.

    Il problema tuttavia non è solo quando si tornerà a lavorare, ma come. Una volta riprese le attività economiche, sarà necessario mantenere tutta una serie di accorgimenti che impediranno un vero e proprio ritorno alla normalità. Bisognerà cercare di mantenere la distanza di un metro nei luoghi pubblici e tra i tavoli dei locali, sarà necessario continuare a portare la mascherina per un certo periodo di tempo e può essere che il governo chieda ad anziani e ai più fragili di rimanere chiusi in casa più a lungo. Tutte misure ipotetiche in questo momento, ma finalizzate a scongiurare un’ondata di ritorno di contagi che secondo gli esperti metterebbe definitivamente in ginocchio il paese.

    Sul versante dei pagamenti dei contributi, il ministro dei rapporti col parlamento, Federico D’Incà ha fatto sapere che entro il 16 aprile arriverà un nuovo decreto «per permettere di sospendere e rinviare, aiutare per aprile le partite Iva, gli autonomi e le aziende» che in questo momento navigano a vista. Si parla di altri 25 miliardi di euro per i fondi di garanzia. Insomma, è molto probabile che aprile non sarà molto diverso da marzo, sotto molti aspetti.

    Simone Fausti

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