Nelle crisi, in ogni crisi, la merce più rara e preziosa, senza la quale non si può ripartire è la fiducia.
Partiamo un attimo dalla storia della fiducia, o meglio dal concetto di Working Knowledge che è stato tratto dall’economista Peter Drucker già nel 1959 allorquando, in via del tutto previsionale parlò di età del “Working Knowledge”.
Allora fuori da ogni immaginazione, il termine fu coniato per indicare il lavoro che oggi, in questo momento critico stiamo attuando per esigenza e circostanza, il cui valore non risiede più nel “COSA” ma nel “COME”fa ciò che si fa.
In questo momento di crisi sanitaria ma di riflesso economica, sono chiamati alle “armi”, se cosi possiamo dire, tutti quei professionisti, quei ruoli che hanno come centro delle proprie attività le “relazioni”.
Profili come Consulenti, Commerciali, Direttori di funzione, Insegnanti, Liberi professionisti, Imprenditori e Manager, sono chiamati a costruire fiducia poiché soltanto grazie al ripristino “reale” di una condizione di relazione autentica che si potrà continuare la produzione di ricchezza sociale ed economica.
Questa come altre figure dovranno avere un ruolo molto importante nella ripartenza del nostro Paese, perché sono quelle figure ( se a pieno delle loro potenzialità e competenze) avendo “responsabilità relazionali”, di misurarsi con la capacità di produrre economia attraverso l’integrazione e l’interazione con gli altri, ossia persone, team di lavoro, clienti ed organizzazioni.
Palmerino D’Alesio