È stata approvata una risoluzione regionale contenente linee guida per fare della Lombardia una zona economia speciale, Zes.
Ieri, 21 aprile, è stata approvata una risoluzione presentata al Consiglio Regionale lombardo, contenente il progetto della Zes per la ripresa dell’economia Lombarda. Il consigliere Gabriele Barucco (Forza Italia), promotore dell’iniziativa: «È un primo passo, c’è stata molta convergenza di intenti sull’idea di fare della Lombardia una zona economica speciale. Le Zes hanno rappresentato un volano di crescita incredibile in quelle zone in cui sono state realizzate».
L’idea di fare della Lombardia una zona economica speciale circolava già da tempo ma ora che cominciano a intravedersi le ricadute economiche della diffusione del covid-19, questo progetto appare un elemento importante per evitare un collasso prolungato delle attività imprenditoriali.
In che modo la costituzione di una Zes agevolerebbe la ripresa economica della regione italiana più colpita dal virus? Intervenendo su due fattori che, storicamente, hanno sempre agito da freno alla cultura del fare e del costruire. La Zes permetterebbe infatti da un lato di abbattere la burocrazia e dall’altro lato di ridurre fortemente l’imposizione fiscale. L’obiettivo è quello di favorire una ripresa veloce e tornare ad attrarre capitali esteri. La Lombardia infatti, per il fatto di essere stata una delle principali aree occidentali in cui si è diffuso il contagio, ha pagato e sta tuttora scontando un forte danno d’immagine. A cui bisognerà porre rimedio.
D’altra parte ci sono tutta una serie di fatti che motivano la scelta di istituire la Zes: secondo le stime di Confcommercio, sono a rischio 100mila dipendenti nel settore dei pubblici esercizi, principalmente a causa del fatto che ciò che prima veniva consumato fuori, nei ristoranti, nelle mense, ora viene consumato in casa. La chiusura prolungata delle scuole mette a rischio oltre 30 mila lavoratori nell’ambito della cooperazione sociale. Il blocco delle attività fieristiche e congressuali sta creando un danno dieci volte superiore al mancato fatturato, mentre la riduzione delle presenze turistiche nei mesi di marzo e maggio si aggira attorno ai 20 milioni di persone, con una riduzione di spesa di 2,65 miliardi di euro. Tutti elementi che sono stati portati a sostegno della mozione di istituzione della Zes.
Il prossimo passo sarà la presentazione di una mozione specifica a metà maggio: «Ritengo fondamentale portare avanti questa battaglia – sottolinea Gabriele Barucco – La partita alla fine si giocherà a Roma, dal momento che bisogna cambiare la legge 91 del 2017 per inserire la Lombardia quale zona beneficiaria di tale normativa». Le Zes di solito sono pensate per quelle aree che conoscono una forte depressione economica o un deficit strutturale profondo. Ma lo scoppio della pandemia ha cambiato le carte in tavola: «La Lombardia di due mesi fa è profondamente diversa da quella di oggi – spiega Barucco – Per questo motivo la Zes è necessaria, per rendere più snella la ripresa e far tornare investimenti e capitali nel nostro territorio, indispensabili per tornare a crescere».