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    Dal 18 maggio riapertura bar, ristoranti e parrucchieri

    Raggiunto accordo Stato-regioni sulla riapertura. Numerose limitazioni ed attenzioni

    Accordo fatto tra Governo e regioni sulla riapertura dei negozi. L’esecutivo darà spazio ad “aperture su misura” nella Fase 2, così come chiesto dai governatori, in pressing da giorni.

    Sulla base dei dati del monitoraggio del ministero della Salute, arriveranno tra il 14 e il 15 maggio le linee guida per consentire alle Regioni di riaprire dal 18 maggio commercio al dettaglio, bar e ristoranti, estetisti e parrucchieri.

    C’è un documento del comitato tecnico-scientifico che stila i criteri di massima ai quali bar e ristoranti dovranno attenersi nella riapertura.

    Quel che è certo è che non sarà come prima e non lo sarà per molto tempo.

    Almeno in una prima fase si consiglia di “favorire soprattutto soluzioni che privilegino l’uso di spazi all’aperto”.

    In ogni caso va definito un limite di capienza predeterminato, prevedendo uno spazio non inferiore a 4 metri quadro per ciascun cliente, fatta salva la possibilità di installare barriere divisorie. In queste ore – sulla base di queste raccomandazioni – si sta discutendo di quale distanza debbano tenere i commensali allo stesso tavolo (dovrebbe essere di un metro e qualcosa, si era partiti da due). Mentre di quattro metri potrebbe essere la distanza tra i diversi tavoli.

    È consigliata la prenotazione obbligatoria “per prevenire anche assembramenti di persone in attesa fuori dal locale”. Nessun dubbio sui servizi a buffet: aboliti.

    I clienti dovranno indossare la mascherina in attività propedeutiche o successive al pasto al tavolo. È necessario rendere disponibili prodotti igienizzanti per clienti e personale anche in più punti in sala. Tutte le superfici dovranno essere igienizzate al termine di ogni servizio, evitando il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non igienizzati (saliere, oliere, acetiere).

    Il personale dovrà indossare, sia in cucina che per il servizio al tavolo, mascherine chirurgiche monouso e – se possibile – guanti in nitrile. Non viene ancora chiarito se sarà possibile usare l’aria condizionata.

    Quanto ai negozi, quelli sotto i 25 metri quadri, possono ospitare un solo cliente alla volta. Se ci sono due porte, da una si entra e dall’altra si esce. Se la porta è unica, come avviene nella maggior parte dei negozi, sta al titolare garantire che i clienti non si incrocino.

    I negozi devono essere sanificati ogni giorno.

    Infine ci sono parrucchieri, barbieri ed estetisti. Anche per loro, come per i ristoranti, la prenotazione dovrebbe essere obbligatoria. Entrerà un solo cliente alla volta Sia i dipendenti che i clienti dovranno indossare guanti e mascherine e vanno sanificati di continuo strumenti e locali.

    Nessuna apertura è ancora prevista invece, neanche su base regionale, per piscine e palestre.

    Le Regioni potranno effettuare la riapertura in autonomia le attività a partire dal 18 maggio, ma il governo avrà la possibilità di intervenire nel caso in cui, in base all’andamento dei dati sulla curva del contagio e dei criteri definiti dalla circolare del ministero della Salute, fosse necessario bloccare una nuova diffusione del virus.

    Il governatore del Veneto Luca Zaia conferma però di anticipare: “Il premier – ha spiegato – ha dato la possibilità per le Regioni di presentare un programma di aperture per il 18. Il Veneto, con estrema coerenza, presenterà in settimana la ripartenza totale”.

    Inizia la fase della responsabilità per le Regioni” ammonisce il ministro delle Autonomie Francesco Boccia nel corso della videoconferenza. “Sarà responsabilità delle singole Regioni agire in base al quadro dei dati – ha aggiunto – se i contagi saliranno, dovranno restringere” ha detto Boccia, insistendo sulla necessità di avere prima a disposizione le linee guida nazionali elaborate dal comitato scientifico su proposta Inail, per tutte le attività o esercizio commerciale. Intanto sono già pronte quelle per le riaperture delle attività di ristorazione.

    Intanto l’indice di contagiosità è sceso sotto la soglia di allarme di 1) e i posti di terapia intensiva occupati sono scesi drasticamente.

    Andrea Curcio

     

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