A Vigevano l’ennesimo successo del progetto “Savager”, il sistema di sorveglianza tramite droni ideato dalla direzione tecnico scientifica di Arpa e finanziato da Regione Lombardia.
Un altro colpo messo a segno a tutela del territorio grazie all’ausilio dei droni a disposizione dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. La tecnologia satellitare ha permesso alla Polizia Locale di Vigevano, supportata dai tecnici del dipartimento Arpa di Pavia, di portare alla luce e sequestrare 500 metri cubi di rifiuti urbani ingombranti non pericolosi, stoccati abusivamente in un’area di campagna trasformata in discarica a cielo aperto.
L’area del pavese, nel corso degli anni, è stata classificata come territorio a rischio ambientale elevato proprio a causa delle numerose discariche abusive disseminate nei campi della provincia. L’episodio più emblematico del traffico illecito di rifiuti risale al gennaio 2018, con il maxi rogo di Corteolona in cui presero fuoco tonnellate di immondizia stoccate all’interno di un capannone abusivo, che impegnarono per giorni i vigili del fuoco per la loro distruzione oltre a provocare numerose intossicazioni per i residenti della zona. Da qui l’idea di avvalersi dell’ausilio della tecnologia, resa possibile grazie ad un protocollo d’intesa siglato tra la Procura e la sezione lombarda di Arpa per la messa a punto di un programma sperimentale, finanziato da Regione Lombardia, per tutelare il territorio dagli illeciti ambientali.
Si chiama “Savager” ed è un sistema di sorveglianza basato sull’utilizzo di tecnologie di osservazione della Terra, da satellite, aereo e drone, capaci di rilevare anomalie negli impianti autorizzati, indizi di possibili violazioni, ma anche di individuare installazioni o luoghi che ospitano, o potrebbero essere idonei a farlo, depositi abusivi di rifiuti. Il sistema, ideato dalla direzione tecnico scientifica di Arpa, garantisce una mappatura capillare del territorio consentendo di creare un quadro di conoscenza aggiornato in maniera continua. In questo modo possono essere orientati i controlli in campo e le indagini e, parallelamente, permette al Nucleo Ambiente della Prefettura di disporre le opportune verifiche sul fronte amministrativo, il tutto con un considerevole risparmio di tempo ed energie.
Avviato nel maggio dello scorso anno per la durata iniziale di 18 mesi, il sistema di sorveglianza “Savager” si è rivelato un potente e innovativo strumento sul fronte tecnico per affiancare le indagini della Procura e dei Carabinieri Forestali. Il coordinamento tra l’attività tecnica di Arpa e quella dell’Autorità Giudiziaria assicura un flusso costante di informazioni utili a rafforzare l’efficacia delle azioni di presidio ambientale, sia sul versante della prevenzione che su quello della repressione degli illeciti.
Già a pochi mesi dall’avvio della sperimentazione il progetto ha dato i frutti attesi, portando alla luce sette siti abusivi di stoccaggio dei rifiuti scoperti grazie all’occhio vigile dei droni. Dapprima nelle aree rurali di Pieve del Cairo, con il ritrovamento di una discarica di oltre 5mila metri cubi e qualche mese più tardi di un capannone con rifiuti abbandonati, seguita poi da quella di Bornasco, fino ai 14mila metri quadri dell’area di Giussago e le successive di Vigevano.
Il “modello pavese”, come è stato definito, “funziona egregiamente, soprattutto se viene svolto in sinergia con le amministrazioni comunali e l’ausilio delle nuove tecnologie di osservazione terrestre come i droni”, ha commentato il presidente di Arpa Lombardia Stefano Cecchin a seguito dell’ultimo successo del sistema di sorveglianza “Savager”.
Micol Mulè