Con l’avvicinarsi dell’estate, alcune regioni del sud sono preoccupate per l’afflusso di turisti dal nord per le vacanze, chiedendo di fare test per il coronavirus a chiunque arrivi. Ma il governo la pensa diversamente.
Nello scontro tra regioni sulla questione vacanze 2020 si è inserito anche il governo. Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, ha affermato che l’ipotesi di chiedere ai cittadini di mostrare un passaporto sanitario per accedere a una regione diversa dalla propria questa estate per fare le vacanze, è incostituzionale.
Tutto è cominciato quando il governatore della Sicilia prima, Nello Musumeci, e il governatore della Sardegna poi, Christian Solinas, hanno pensato di chiedere una sorta di patentino immunitario ai turisti lombardi che di solito popolano le spiagge delle due isole nei mesi estivi. Una soluzione che ha irritato in particolar modo il sindaco di Milano, Beppe Sala, il quale ha promesso di ricordarsi di tali parole quando dovrà decidere dove andare a passare le vacanze. Ma aldilà della polemica politica, l’idea dei due governatori comporta problematiche rilevanti su diversi fronti.
Come accennato prima, sul versante costituzionale, Boccia, durante un’audizione in Commissione federalismo fiscale della Camera, ha sottolineato come tale proposta vada contro la Costituzione, secondo quanto previsto dall’art. 120 dove un passaggio specifico recita che “La Regione non può […] adottare provvedimenti che ostacolino in qualsiasi modo la libera circolazione delle persone e delle cose tra le Regioni”.
Sembra quindi improbabile che durante l’estate venga applicata una sorta di mobilità differenziata tra regioni. Dal 3 giugno infatti, nonostante permangano delle incognite per il Piemonte e la Lombardia, ci si potrà spostare da una regione all’altra e Boccia invita a usare il buonsenso. Un invito rivolto anche agli amministratori regionali per evitare discriminazioni tra cittadini.
L’idea di Solinas tuttavia comporta delle problematiche anche sul fronte sanitario. Più volte gli scienziati hanno fatto sapere che al momento è impossibile rilasciare passaporti sanitati che garantiscano l’immunità di un soggetto. D’altra parte, da un punto di vista logistico, significherebbe testare tramite tampone i turisti, sottraendo così i tamponi, di cui c’è carenza, necessari per individuare i nuovi positivi e tracciare i loro eventuali contatti. Solinas aveva anche proposto di rimborsare l’obbligo del tampone sotto forma di voucher turistici, ma da Roma fanno sapere che questa idea, nel suo complesso, è difficile da realizzare. Motivo per cui il governatore sardo è partito all’attacco di Boccia criticando “l’inutile litania neo-centralista che vuole riaffermare una supremazia prepotente dello Stato rispetto alle Regioni nell’architettura della Repubblica come definita dal titolo V”.
Simone Fausti