Il Governo distribuisce redditi di cittadinanza, di emergenza, istituisce navigator e assistenti civici ma dà la colpa all’evasione
Con un Paese da ricostruire, c’è ancora chi ritiene che la preoccupazione principale della politica debba essere l’evasione fiscale. L’alibi sacro ed indiscutibile della sinistra viene usato anche in questa fase, con le enormi difficoltà economiche di artigiani, commercianti, ristoratori, liberi professionisti che non riescono per ovvi motivi a farsi carico degli ingenti debiti tributari cui sono esposti.
Da decenni il sistema fiscale è tarato per complicare la vita a chi crea lavoro e a chi produce: l’aumento di fatturato, gli investimenti sono scoraggiati dall’attuale sistema tributario, mediante l’applicazione di aliquote maggiori ed oneri sempre più perversi.
Il fisco premia invece i contribuenti con posto fisso e dipendenti statali.
In un’intervista rilasciata al quotidiano “La Repubblica” il presidente di Confindustria Bonomi aveva lanciato un duro attacco al Governo, dicendo che “la politica rischia di fare più danni del Covid”.
Un’uscita che non è piaciuta al capogruppo della camera PD Graziano Delrio, che ha replicato stizzito: “Bisogna stimolare la politica a fare le scelte giuste, anche coraggiose… Vorrei che Bonomi ogni tanto parlasse di quanto l’evasione fiscale sia un cancro per il Paese”.
Sulla stessa linea anche il vice segretario dem Andrea Orlando che ha definito “rozzo” il paragone che il presidente di Confindustria ha utilizzato per attaccare il Governo.
“Ma davvero è accettabile che la politica sia accostata a un virus da un rappresentante economico? – scrive Orlando su Facebook – Non credo ci sia altro paese in nel quale un parallelo così rozzo e generico sarebbe accettato”.
Andrea Curcio