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    IL GOVERNO CON LE FARMACIE HA GETTATO LA MASCHERINA

    Abbiamo chiesto al coordinatore regionale della Lombardia di ASSOFARM/CONFSERVIZI CISPEL (associazione che raggruppa le società pubbliche) Renato Acquistapace il suo punto di vista in relazione all’azione di Governo riguardo alla distribuzione dei DPI alle farmacie per il contenimento della pandemia da Covid19.

    Una cosa ha dimostrato chiaramente questo periodo di emergenza. Che le farmacie hanno retto l’urto del virus dimostrando forza ed efficacia.
    Durante tutte queste lunghissime settimane di pandemia le farmacie si sono attivate per garantire ai cittadini tutto quanto poteva servire a contrastare l’epidemia.

    In primis hanno organizzato un servizio di consegna a domicilio di medicinali alle persone più bisognose, senza chiedere nulla a quanti venivano raggiunti dai farmaci presso la propria abitazione.

    Non solo. Si sono anche rese disponibili a distribuire le mascherine chirurgiche fornite gratuitamente da Regione Lombardia.
    Hanno anche provveduto a reperire sul mercato i dispositivi di protezione utili al contrasto dell’epidemia ( mascherine, termometri, gel disinfettanti etc) e lo hanno fatto non solo per un fine per così dire “commerciale” ma anche sapendo di svolgere un servizio fondamentale alla collettività.

    “Di fronte a questo enorme e faticoso lavoro il Governo – nella persona del Commissario Straordinario Arcuri – cosa fa?
    Impone un prezzo di vendita alle mascherine sbandierando ai quattro venti che la carenza delle stesse sarebbe terminata insieme alla speculazione sulla vendita.
    La speculazione – se c’era – non era imputabile alle farmacie ma ai fornitori e per quanto poi alla fine della carenza, questa l’ha vista solo l’ineffabile Commissario. Un principio elementare dell’economia dice che se si impone un prezzo fisso ad un bene già raro l’effetto che si ottiene è quello della scomparsa del bene stesso.

    Vero è che le polemiche in questo periodo forse possono essere fuori luogo ma la verità deve essere sempre protagonista. Non sono mancati momenti di forte tensione con il Commissario Arcuri. Non possiamo dimenticare che lo stesso commissario ha incolpato i farmacisti della mancanza di mascherine. Solamente una rapida retromarcia di Arcuri ha evitato azioni legali verso lo stesso.Non possiamo nemmeno dimenticare che alcuni farmacisti hanno pagato con la vita il loro impegno verso i cittadini. Dobbiamo tuttavia cercare di cogliere l’aspetto positivo anche in una tragedia come quella che abbiamo vissuto. Imprenditori, aziende pubbliche, operatori sanitari, volontari e semplici cittadini hanno dimostrato di essere molto più organizzati dello Stato.”

    Belinda Zannino

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