Borse in ribasso: pesano i nuovi contagi in Cina e Stati Uniti e una generale mancanza di fiducia.
Mentre molti paesi europei si preparano a togliere la maggior parte delle restrizioni anti-covid-19, le borse non sono molto fiduciosi e le borse mondiali aprono al ribasso la terza settimana di giugno. Piazza Affari, insieme alle sorelle europee, viene da una settimana di difficoltà e lunedì 15 giugno ha aperto a 18.303 punti per poi chiudere in leggero rialzo a 18.969 punti. In generale, la volatilità rimane molto alta come due mesi fa, a testimonianza che l’allentamento delle misure più restrittive del lockdown non è bastato a generare fiducia, nonostante la lenta ripartenza di molte attività economiche.
Questa situazione di incertezza è aggravata dalla paura di una seconda ondata di contagi: un secondo lockdown sarebbe una sentenza di morte per molti settori già con l’acqua alla gola. E le notizie che arrivano dall’Asia non sono confortanti: negli ultimi giorni infatti in molti distretti di Pechino si sono registrati nuovi casi di coronavirus e le autorità stanno provvedendo a rendere nuovamente operative le misure di contenimento. Così come non confortano i numeri di contagiati in continuo aumento dall’altra parte dell’Atlantico.
Questa duplice condizione internazionale che interessa Cina e Stati Uniti grava anche sul vecchio continente dove invece il trend dei contagi sembra continuare nella sua fase discendente. Molti paesi europei questa settimana toglieranno le restrizioni sugli spostamenti e si prevede che entro la fine di giugno venga completamente ripristinato il funzionamento dell’area Schengen. Tutti elementi che non sono sufficienti per generare fiducia nei mercati: ieri, verso mezzogiorno, Francoforte ha registrato un ribasso dell’1,24%, seguita da Londra con 1,13% e Parigi all’1,20%. Tutte le maggiori piazze europee hanno recuperato leggermente in serata.
Per quanto riguarda i titoli di Piazza Affari, spicca la performance di Banca Generali con un +2,05% e di Nexi con +3,43%. Lo spread è salito di qualche punto nella giornata di lunedì raggiungendo i 190,8 punti. Da un punto di vista nazionale, sulla borsa di Milano pesa anche l’incertezza politica del momento, con il governo impegnato in dieci giorni di Stati Generali, con l’augurio che, al termine dell’ennesimo confronto su come agire nelle prossime settimane, possa finalmente uscire una visione sulla direzione da dare al Paese nel medio periodo e passare così dalle parole ai fatti.
Simone Fausti