Incontro agli stati generali tra Confindustria e il governo, rapporti molto tesi. Bonomi chiede la restituzione di 3,4 miliardi di accise ai cittadini
I rapporti tra il Governo e Confindustria sono al capolinea. Ieri Carlo Bonomi ha accusato l’esecutivo di essere responsabile di eccessivi ritardi nelle procedure a sostegno della liquidità e che la Cassa integrazione è stata anticipata dalle imprese.
Gli industriali si sono confrontati ieri con il Governo a villa Pamphili nell’ambito degli stati generali. Nonostante i rimproveri del presidente di Confindustria, il premier Conte nel corso della conferenza stampa con i giornalisti ha parlato di clima propositivo: “Il piano di rilancio e’ stato molto apprezzato, siamo disponibili ad accettare idee, la settimana prossima vorremmo completare il piano. Non avendo ancora anticipato la bozza sul dl semplificazione, dare ora giudizi mi sembra improvvido. I passaggi dovrebbero completarsi in questa settimana.”.
Conte ha poi voluto sottolineare: “Qualcuno crede che questo governo abbia un pregiudizio nei confronti della libera iniziativa economica. Per noi l’impresa è un pilastro della nostra società”.
“Se da tanti anni in termini di pil o produttività il Paese è al di sotto della media europea evidentemente ci sono problemi strutturali che si trascinano. Questo è un piano, da qui non ci distraiamo neppure in questi giorni, siamo anche in costante aggiornamento con i nostri uffici per contribuire alla messa a terra delle misure che abbiamo varato”, spiega Conte alle associazioni datoriali.
Al termine della riunione, Bonomi su twitter scrive: “L’impegno contro una nuova dolorosa recessione può avere successo solo se non nascondiamo colpe ed errori commessi da tutti negli ultimi 25 anni”. Poi sgancia la bomba: “Chiedo immediato rispetto per la sentenza della Magistratura che impone restituzione di 3,4 miliardi di accise energia, impropriamente pagate dalle imprese e trattenute dallo Stato nonostante la sentenza della Corte di Cassazione che ne impone la restituzione”.
Parole forti quelle di Carlo Bonomi, che non lasciano immaginare proprio un clima idilliaco nel corso dell’incontro a villa Pamphili, come il premier Conte ha tentato di comunicare.
Ancora, intervistato al tg5 di ieri sera Bonomi prosegue: “Abbiamo un’occasione storica, con tutti gli interventi che l’Europa sta mettendo a disposizione del nostro paese compreso il recovery fund, se sarà nella misura attesa, parliamo di qualcosa come il 25% del Pil italiano, 450 miliardi. Possiamo veramente rilanciare il paese in un momento drammatico, possiamo riformare e cambiare il Paese. Dobbiamo farlo tutti insieme, assumendoci ognuno le responsabilità del caso. Ovvio che sta alla politica decidere: ma dobbiamo cambiare le infrastrutture dello stato perché così non funziona, non si può andare avanti”.