I Cre dedicati ai bambini della scuola dell’infanzia partiranno i primi di luglio ma all’appello mancano 200 educatrici.
Si prospetta tutto in salita l’avvio dei centri estivi del Comune di Milano dedicati ai bambini della scuola dell’infanzia, la cui apertura è in calendario per il prossimo 3 luglio nell’ambito del progetto Milano Summer School. Non certo per carenza dei piccoli ospiti, quanto piuttosto per la mancanza di educatrici disponibili su base volontaria a coprire l’intero periodo di durata dei Cre, nonostante sul piatto ci sia un incentivo da 1700 euro lordi per un mese di lavoro da sommare al normale stipendio.
Eppure all’appello mancano 200 educatrici, tra i buchi lasciati per le ultime due settimane del mese e le scarse adesioni, addirittura nulle in alcune scuole della città. A poco è valso lo sforzo dei sindacati che ha permesso di ottenere, durante l’ultimo tavolo di confronto con il Comune, l’estensione del bonus di 1700 euro – importo non di poco conto in un momento di crisi – anche per il personale precario. Sembra incredibile, ma tant’è. Per far partire in sicurezza i centri estivi nel rispetto dei protocolli previsti, l’Ente ha stimato la necessità di 860 educatrici che consentirebbero di ospitare un massimo di 2160 bambini nelle 70 sedi previste, ma molte delle scuole situate nella periferia della città rischiano di non poter offrire il servizio a causa della latitanza del personale.
Intanto si raccolgono le iscrizioni fino al prossimo 23 giugno, rivolte ai bambini della fascia d’età 3-5 anni che hanno già frequentato le scuole dell’infanzia del Comune per l’anno educativo corrente. Due i periodi previsti per l’erogazione del servizio estivo, dal 3 al 17 luglio e dal 20 al 31 luglio, con orario 7.30 – 16 dal lunedì al venerdì, con ingressi ed uscite scaglionate per ridurre le possibilità di assembramenti nei pressi delle strutture. Rigida la procedura di accoglienza al triage, con una zona limite oltre la quale l’accompagnatore non potrà inoltrarsi, dove verrà rilevata la temperatura con termoscanner e successivamente igienizzate le mani del bambino prima di accedere all’area dedicata alle attività. I piccoli saranno suddivisi in micro gruppi stabili seguiti dalla stessa educatrice, per questa ragione i bambini non potranno rimanere al centro estivo per più di sei ore giornaliere.
Una volta chiuse le iscrizioni, a numeri definiti, è previsto un ulteriore tavolo di confronto tra Comune e sindacato per fare il punto della situazione. Quest’ultimo insiste sulla tutela del personale e soprattutto sulla necessità che l’adesione delle educatrici rimanga su base volontaria e non si arrivi al cosiddetto “ordine di servizio” da parte dell’Ente. Che nel frattempo, tramite l’assessore all’Educazione Laura Galimberti, auspica “la collaborazione e la responsabilità di tutti” per garantire anche ai più piccoli le opportunità ludiche e di svago dopo il lungo periodo di lockdown.
Micol Mulè