Al centro turismo, infrastrutture e asili nido, spesa corrente al 56%. Imprese ignorate.
Secondo l’Osservatorio dei conti pubblici diretto da Cottarelli, le misure predisposte da Colao assorbiranno tutto il Recovery Plan. Si parla di ben 170 miliardi da distribuire nell’arco di cinque anni. Alle imprese, che lo finanzieranno, solo briciole.
Il problema è che i fondi europei dovrebbero essere destinati in misura ampia agli investimenti, mentre il piano Colao prevede già il 56% di soldi spesi in uscite correnti, che tra l’altro hanno carattere permanente. Invece i fondi comunitari hanno inevitabilmente natura temporanea.
Le priorità del piano Colao primeggiano innanzitutto aiuti agli individui e alle famiglie, che arriverebbero ad assorbire fino a 56, 8 miliardi, pari al 34% del costo totale del piano. Una parte importante di questa cifra dovrebbe essere costituita dai bonus per gli asili nido.
Un’altra voce di spesa ingente è destinata invece alla spesa per le infrastrutture. Il programma prevede la ricreazione di poli turistici, la riqualificazione dei porti e le linee ad alta velocità Bologna-Taranto e Salerno-Palermo. Per la realizzazione di tali opere dovrebbe essere impiegato il 55% delle risorse del piano Colao.
Per le imprese e il lavoro, il piano destina solo il 7% del totale delle risorse. Tra i propositi c’è il rafforzamento dell’Ace, sostegno all’export ed il potenziamento di Industria 4.0. Ci sono anche delle proposte per compensazioni generalizzate tra imposte e crediti fiscali e commerciali.
Andrea Curcio