Per incentivare il diritto allo studio, tutti gli studenti avranno la connessione internet gratuita e beneficeranno di voucher per l’acquisto di tablet e pc pagati dall’Università.
34 mila studenti potranno accedere ad internet gratuitamente. A partire dall’autunno, ciascuno studente beneficerà di una chiavetta da 60 giga al mese per poter accedere alle attività online dell’Università Bicocca di Milano, anche quando la didattica da remoto non sarà più verosimilmente un obbligo. Si tratta del programma di rivoluzione digitale che l’Ateneo milanese sta mettendo in piedi, dando la possibilità a ciascuno studente iscritto di avere un abbonamento ad internet totalmente gratuito.
La Rettrice della Bicocca Iannantuoni spiega: “La pandemia ha aumentato le differenze sociali e troppi ragazzi in Italia hanno faticato a rimanere al passo per problemi reali. C’è chi a casa non ha la connessione, chi deve condividere il computer con fratelli o genitori. Un’università pubblica non può far finta di nulla”.
Questo servirà principalmente a fare in modo che gli studenti non abbandonino l’università. Un’iniziativa volta ad incentivare lo studio per i ragazzi non particolarmente abbienti ma desiderosi di proseguire gli studi. Il piano dell’università Bicocca prevede lo stanziamento di 8,5 milioni di euro. Le lezioni per l’anno accademico avvenire saranno organizzate in forma mista, si prevede che l’ateneo potrà far ritornare nelle aule circa il 50% dei suoi iscritti. Inoltre saranno messe a disposizione degli studenti circa 250.000 mascherine, centinaia di litri di gel disinfettante autoprodotto e le aule verranno sanificate ogni giorno.
Peraltro tutte le lezioni continueranno ad essere disponibili in rete e tutti gli interessati vi potranno accedere in ogni momento e dovunque si trovino, da casa, in treno o fuori città.
Il piano comprende anche dei voucher da 100€ per ogni singolo studente, che potranno essere spesi per l’acquisto di tablet o pc.
“La mia non è un’università d’élite e io voglio continuare ad avere studenti di tutte le classi sociali – – precisa la Iannantuoni – abbiamo ragazzi che sono i primissimi laureati della loro famiglia. Non voglio smettere di accogliere chi ha l’ambizione di crescere, di scommettere su di sé”.
Un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà, raramente riscontrabile in altri atenei italiani, siano essi pubblici o privati.
Andrea Curcio