“Quella legge non si tocca”
Domani davanti alla sede del Consiglio regionale del Piemonte mobilitazione di Avviso Pubblico e associazionismo di ogni matrice contro la modifica alla legge contro la ludopatia
“La legge della Regione Piemonte per il contrasto alla ludopatia e la regolamentazione del gioco d’azzardo non si tocca”: è il grido che si leva da amministratori locali, associazioni come Libera Piemonte, Gruppo Abele, Legambiente e altre organizzazioni di volontariato e di matrice cattolica che, rispondendo all’appello di Avviso Pubblico, si troveranno martedì mattina davanti a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale, per ribadire il loro no alla proposta di modifica presentata dal Consigliere Regionale Claudio Leone, Lega Nord.
La legge che la Regione Piemonte ha varato nel 2016, secondo le associazioni e i comuni che si oppongono alla modifica, va bene così, in particolare quando prescrive un numero massimo di macchinette vlt (videolottery) all’interno degli esercizi pubblici, indipendentemente dalla data di installazione. La modifica proposta da Leone mira a eliminare la retroattività, causando di fatto la riaccensione di centinaia di apparecchi spenti dalla legge del 2016: il numero massimo permane, ma soltanto per le nuove installazioni.
L’opposizione alla proposta della Maggioranza in Regione è pressoché unanime e priva di colore politico: Acli e Arci, Libera e associazionismo cattolico, comuni governati da liste civiche, da giunte di centrodestra, centrosinistra e M5S si sono mobilitati: numerosi consigli comunali hanno approvato ordini del giorno e mozioni che chiedono alla Regione di non modificare la norma attuale per non causare una recrudescenza della dipendenza da gioco d’azzardo, la ludopatia appunto, un disagio che in Italia costa ai giocatori ogni anno 105 miliardi di euro (dati 2018). Si tratta di un dato che porta l’Italia in vetta alla classifica delle nazioni in cui si gioca e si perde di più: è la quarta al mondo dopo USA, Cina e Giappone.
In Piemonte si stimano circa 50.000 giocatori problematici e si spendono annualmente 6,5 miliardi in gioco d’azzardo; nel 2018 poco più di 4,5 miliardi per il gioco in contesti fisici e quasi 2 miliardi per quello online (dati Gambling Adult Population Survey, febbraio 2019).
L’Osservatorio sull’usura e il gioco d’azzardo evidenzia che 38.000 famiglie piemontesi sono a rischio e 11 mila ricorrono al Monte dei pegni (statistiche aggiornate a maggio 2019).
In Piemonte la legge del 2016 funzionava: il denaro investito dai piemontesi nell’azzardo si è ridotto, in soli due anni, di circa 500 milioni di Euro e le perdite sono diminuite di oltre 200 milioni (dati Società Italiana Tossicodipendenze Piemonte e Valle d’Aosta).
Di fronte a un tale scenario, la discussione non può che essere accesa.
Avviso Pubblico è un’associazione di enti locali e Regioni che si impegna per l’educazione alla legalità, il contrasto alle organizzazioni criminali e l’impegno diretto delle istituzioni territoriali nell’affermazione di regole civili e democratiche e di percorsi di sviluppo che superino le attuali marginalità in cui vivono troppi segmenti della società.
Alberto Manzo