Appello di Sala al Governo: finanzi i comuni o permetta maggior indebitamento
A Milano, dice Sala, servono risorse per far fronte alla crisi post Covid, il rischio è il taglio ai servizi per i cittadini. Intanto una lettera alla cancelliera tedesca Angela Merkel e al presidente del Consiglio Europeo Charles Michel a sostegno delle politiche green.
“O ci date i fondi o ci permettete di indebitarci”. Non usa mezzi termini il sindaco milanese Beppe Sala rivolgendosi al Governo a proposito della crisi post Covid che sta interessando la città sul versante economico e sociale. Nel corso dell’intervista rilasciata a Radio Popolare, il primo cittadino del capoluogo lombardo ha parlato della necessità di trovare una soluzione il prima possibile perché “il bisogno è evidente”, elemento sottolineato anche durante un recente colloquio con il titolare del Mef, Roberto Gualtieri.
Il quadro che dipinge Sala per Milano non è dei più promettenti, con un aumento previsto della disoccupazione e una conseguente fascia di popolazione che necessiterà di interventi immediati a sostegno del reddito, cui si aggiunge il tema legato alla casa e al caro-affitti. Questo il motivo per cui servirebbero, secondo Sala, risorse in spesa corrente e non in investimenti: “Le grandi città sono quelle che pagano un prezzo più alto nel breve – ha detto – Milano ha un debito di 3,4 miliardi del tutto sostenibile grazie alle partecipazioni in A2A e in Sea. Se potessi indebiterei un po’ il Comune per aiutare chi ha bisogno, e poi recupereremo più avanti”. Un’ipotesi che però cozza con le regole: “Ne sto discutendo perché tagliare i servizi ai cittadini sarebbe veramente un delitto”, ha rimarcato.
E di fondi, stavolta quelli del Recovery Fund, parla anche in Europa, indirizzando alla cancelliera tedesca Angela Merkel e al presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, una lettera in veste di membro dell’organizzazione C-40, di cui è portavoce, che riunisce i sindaci di 40 metropoli internazionali. L’appello, in vista dell’apertura del Consiglio europeo straordinario, è a che parte delle risorse stanziate del Recovery Fund vengano destinate a sostegno dei progetti di sostenibilità ambientale. L’obiettivo è puntare ad una ripresa “forte, ecologica e giusta”, si legge nel testo, in linea con l’agenda di priorità della task force istituita dal C-40 che include una call to action ai governi nazionali, banche centrali e istituzioni perché la supportino.
“Noi richiamiamo i leader europei a dare la priorità agli investimenti indirizzati alle città resilienti e alla sostenibilità, alle infrastrutture quali trasporto pubblico ed energia pulita per garantire che gli investimenti creino società e comunità più giuste ed inclusive e finiscano gli investimenti pubblici in combustibili fossili”, conclude Sala nella lettera, assicurando la piena collaborazione “per un’Europa più verde, più salutare, più sicura ed equa”.
Micol Mulè