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    Gentiloni: “Recovery fund decisione di portata storica”

    Gentiloni: “Recovery fund decisione di portata storica”

    Secondo l’ex premier Gentiloni lo Stato dovrà avere un ruolo inedito nell’economia

    Le erogazioni del Recovery inizieranno nella seconda parte del 2021 ad eccezione di un 10% che verrà anticipato con l’approvazione del Piano. Lo ha detto Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia.

    Il piano dovrà essere ratificato infatti da tutti i 27 parlamenti dei paesi membri.

    Secondo Gentiloni è necessario approvare nel frattempo nuove risorse proprie dell’Ue, come la digital tax e la tassa sulle emissioni di CO2, per rimborsare il debito comune tra il 2026 e il 2056.

    In caso contrario, i singoli paesi saranno costretti a dover restituire i soldi perchè l’Europa non è stata capace di rimborsare il debito comune.

    Gentiloni si dice molto soddisfatto per le misure messe in campo dall’Unione, dopo anni molto complicati segnati dalla crisi finanziaria, dalla Brexit e dall’incapacità di gestire i flussi migratori.

    La decisione è storica, la più importante sul piano economico dopo l’introduzione dell’euro” ha detto al quotidiano Repubblica.

    A proposito del Mes, Gentiloni ritiene che possa essere uno strumento estremamente vantaggioso per l’Italia, grazie ai tassi d’interesse privilegiati e alla cancellazione delle vecchie condizionalità macroeconomiche.

    Sul Governo da un giudizio positivo: “Il governo si è mosso bene, bisogna dare atto al premier Conte e ai ministri Gualtieri e Amendola di aver rappresentato bene un’Italia tornata nel gioco europeo”.

    Secondo l’ex premier, è fondamentale che adesso l’esecutivo italiano incentri il programma di riforme sulla transizione ecologica, sull’innovazione digitale e sulla base delle raccomandazioni fornite dalla Commissione: “L’Italia deve prendere sul serio questa sfida: risorse enormi con un ruolo inedito dello Stato in economia. La politica sarà messa alla prova. Vietato sbagliare. E servirà anche grande qualità tecnica affinché tutti gli obiettivi intermedi del piano siano raggiunti in modo che la Commissione possa erogare i soldi alle scadenze previste”.

    L’appello che Gentiloni muove nei confronti della politica sembra però più una speranza che realtà. Per anni la politica ha sperperato denaro pubblico, per incapacità o per interessi clientelari. Cosa ci fa pensare che Conte, Arcuri, Gualtieri possano fare meglio dei loro predecessori?

    Se il Recovery fund deve essere un pretesto per far riacquisire allo Stato “un ruolo inedito nell’economia” in barba agli ideali thatcheriani di libertà e progresso, non si tratta certo di un passo in avanti.

    Andrea Curcio

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