Partite Iva: cambia tutto
Al vaglio delle istituzioni un meccanismo nuovo che rivoluzionerebbe il pagamento delle imposte per oltre 4 milioni di partite Iva.
In arrivo per il prossimo anno una novità per artigiani, professionisti, commercianti, società di persone e tutti quei cittadini titolari di partite Iva: si chiama “fisco per cassa” ed è il progetto al vaglio delle istituzioni per modificare il sistema di pagamento delle tasse per gli oltre 4 milioni di partite Iva e che il governo punta a rendere operativo dal 2021.
Tutto è nato da una proposta del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, che in una nota ha illustrato i punti principali di questa rivoluzione. L’obiettivo è quello di allineare il calendario delle scadenze fiscali con quello della vita dei cittadini, lasciandosi alle spalle il meccanismo dei saldi d’imposta e degli acconti.
L’idea è quella di permettere alle partite Iva di versare le imposte mese per mese in base a quanto viene effettivamente incassato e al netto dei costi sostenuti, favorendo gli investimenti in beni strumentali i cui costi potranno essere immediatamente dedotti dal reddito. Il Ministro Gualtieri ha fatto sapere che i tecnici del ministero stanno ragionando per riscrivere da capo il calendario dei versamenti fiscali. Un’operazione dunque che è ancora in fase di progettazione.
L’Agenzia delle Entrate tuttavia fa sapere che verrà introdotta “la deducibilità totale e immediata degli investimenti in beni strumentali al posto degli attuali ammortamenti, nonché l’applicazione del criterio di cassa anche a tutte le altre voci di bilancio ancora oggi soggette al criterio di competenza”. In questo modo si tenta di venire incontro alle imprese anticipando “la fruizione dei benefici fiscali che invece al momento sono distribuiti lungo il periodo di d’ammortamento”.
A ciò si aggiunge “l’introduzione di un sistema di liquidazione periodica mensile o trimestrale delle imposte sui redditi agganciato all’andamento della cassa, effettuando le possibili compensazioni in automatico”. Lo scopo è ottenere “l’abolizione dei versamenti in acconto (giugno e novembre) e a saldo (giugno dell’anno successivo) e della ritenuta d’acconto per i professionisti”.
Infine la nota dell’Agenzia delle Entrate sottolinea che secondo questo nuovo meccanismo, le istituzioni avranno un’ulteriore leva gestionale affinché “la percentuale di deducibilità degli investimenti possa essere ridotta o aumentata a seconda del ciclo economico. Il legislatore non solo può fissare le aliquote d’imposta, ma potrà manovrare con più facilità la base imponibile”.
Simone Fausti