Nuovi incentivi auto: rischio esaurimento immediato
Il ministero dello Sviluppo economico ha fermato al prenotazioni del bonus auto nonostante i contratti continuino ad essere stipulati con il rischio concreto che le risorse siano già esaurite.
Il governo ormai cerca di sostenere la ripresa economica del Paese a forza di rifinanziamenti di misure già attuate, aggiornando la quota di risorse con un nuovo decreto ed è quello che è successo con gli incentivi per l’automotive anche se il sistema implementato sta dimostrando numerose falle.
Con il decreto Agosto (Dl 104/2020) infatti, il governo ha ripristinato i fondi per il cosiddetto econbonus garantendo 400 milioni di euro per l’acquisto di veicoli a basse emissioni CO2. Viene inoltre rimodulata la suddivisione della fascia di veicoli con emissioni da 61 a 110g/km, introdotta dal decreto Rilancio in due categorie: da 61 a 90 g/km e da 91 a 110 g/km. Sono stati stanziati anche 90 milioni di euro per incentivare l’installazione di colonnine di ricarica elettrica da parte di professionisti e imprese.
Il governo dunque torna su un provvedimento nato due anni fa e che all’epoca riguardava solo le auto elettriche e le ibride, ma che in seguito è stato allargato anche agli ultimi modelli dei motori tradizionali benzina e diesel. Questi ultimi modelli sono ancora i più popolari motivo per cui i 50 milioni messi a disposizione dall’inizio di agosto sono andati esauriti nel giro di pochi giorni.
Ora c’è il rischio che succeda lo stesso con questi nuovi fondi. Il problema è che non è dato sapere se e in che misura questi fondi si stiano esaurendo poiché fino al 1° settembre la piattaforma telematica del ministero dello Sviluppo economico a cui bisogna far riferimento per prenotare il bonus rimarrà ferma. Una scelta che rischia di generare un effetto caos dal momento che parallelamente i contratti di acquisto che prevedono gli incentivi continuano a essere stipulati.
Non è possibile dunque sapere quante risorse restano: è probabile che i contratti stipulati nelle ultime due settimane di agosto esauriscano le risorse stanziate e che questo si scopra dopo l’inizio di settembre. Una scelta, quella del governo, che ancora una volta genera incertezza sia per i consumatori sia per i concessionari.