Ancora una volta si penalizza chi produce
Rimodulazione Irpef in senso progressivo, taglio di detrazioni e sconti fiscali a parecchie imprese
Nel documento del Governo, contenente la bozza denominata “Linee Guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza” e approvata dal Comitato interministeriale per gli affari europei, spicca tra le altre cose, la riforma fiscale.
L’obiettivo, si legge, è la rimodulazione dell’Irpef in senso più progressivo, al fine di tagliare il cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti.
Ancora una volta, dalle intenzioni dell’esecutivo si desume che verranno in qualche modo penalizzati quelli che producono.
Parte delle risorse saranno prese dal taglio dei cosiddetti Sad, i sussidi ambientalmente dannosi. Questi sono contenuti in un catalogo istituito presso il Ministero dell’Ambiente. Il 97% di essi consiste in degli sconti fiscali: detrazioni, crediti d’imposta, esenzioni.
Sono legati a numerosi settori come il trasporto auto passeggeri, i Tir e tutto il settore dell’energia. Fermandoci solo a questi, sarebbero numerosissime le aziende che verrebbero penalizzate. Ma viene ricompreso anche il settore agricolo, pensiamo ai carburanti per i trattori e gli altri macchinari.
Si tratta comunque di aziende che producono e che vanno incontro a dei costi di gran lunga più elevati (si pensi all’elettricità) rispetto ai competitor stranieri. In un Paese nel quale ci troviamo una pressione fiscale del 60%, la soluzione pensata dal Governo, di tassare ulteriormente le aziende produttive fornendosi dell’alibi dell’inquinamento, rappresenta un ottimo incentivo per far spostare la produzione all’estero a parecchie imprese.
Si fa cassa da una parte ma si perde innovazione, crescita, sviluppo e parecchi denari dall’altra.
Andrea Curcio