Milano, in aumento gli aspiranti infermieri e tecnici di laboratorio
Ai test d’ingresso 2020 per le professioni sanitarie incremento a doppia cifra per i ruoli maggiormente coinvolti nell’emergenza Covid-19.
Mentre sull’inizio del nuovo anno scolastico permangono ancora grandi incertezze, le Università stanno già sperimentando i nuovi protocolli anti-Covid durante i test di ammissione alle facoltà a numero chiuso, che hanno visto una larga partecipazione di candidati soprattutto nel ramo infermieristico delle professioni sanitarie. Muniti di mascherine e autocertificazione attestante stato di salute e contatti, si sono presentati quasi 5000 aspiranti infermieri, fisioterapisti, ostetrici o tecnici di laboratorio, determinati a conquistare l’ambito posto per la professione del loro futuro.
Su 5.842 iscritti, la mattina della prova scritta non hanno voluto mancare all’appello in 4.961 candidati, suddivisi nei diversi distaccamenti dell’Università Statale e in Bicocca, per un totale di 1.866 posti disponibili tra i due Atenei con una media di 1 posto ogni tre per le 22 specialità che rientrano nelle professioni sanitarie. Per loro 60 quesiti suddivisi in 12 domande riguardanti argomenti di cultura generale, 10 di logica, 18 di biologia, 12 di chimica e 8 di matematica e fisica e 100 minuti a disposizione per puntare a superare la soglia minima dei 20 punti necessaria ad entrare in graduatoria.
Numeri leggermente in calo rispetto alle prove del 2019 in entrambe le Università. In Bicocca lo scorso anno si erano iscritti in 1.338 (+117) per 440 posti a disposizione, quest’anno su 1.221 iscritti hanno risposto all’appello in 1.064 pronti a contendersi i 460 posti messi a disposizione dall’Ateneo. La Statale nel 2019 registrava 4.716 iscritti, mentre quest’anno è arrivata a quota 4.621 per 1.406 posti disponibili.
E se sul totale si registra una leggera diminuzione del numero degli iscritti, sui dati delle singole specialità salta all’occhio un aumento a doppia cifra per alcune delle 22 professioni sanitarie, non a caso quelle maggiormente coinvolte durante l’emergenza Covid-19 che ha visto proprio loro, infermieri e tecnici di laboratorio, in prima linea nella lotta alla pandemia. Così alla Statale cresce a quasi +12% la domanda per Infermieristica, che passa da 871 richieste d’ammissione del 2019 alle 975 di quest’anno, mentre Tecnico di laboratorio biomedico registra un incremento del 16,2% di domande.
“A volte si crede, a torto, che gli operatori sanitari giochino un ruolo secondario rispetto ai medici, da comprimari, invece sono spesso protagonisti. Senza di loro, senza gli infermieri, le ostetriche, i fisioterapisti, i tecnici di laboratorio e i professionisti sanitari in genere, la macchina non potrebbe funzionare”, aveva salutato così il vice ministro della Salute, Pierpaolo Sileri, l’esercito degli aspiranti professionisti sanitari prima dell’avvio dei test d’ingresso. Che evidentemente hanno raccolto l’esortazione ad essere protagonisti, proprio alla luce dell’emergenza sanitaria che nei mesi scorsi ha reso manifesto a tutti il grande lavoro svolto, silenzioso ma determinante, di tutti gli operatori sanitari, a partire dagli infermieri delle terapie intensive fino ai tecnici di laboratorio impegnati giorno e notte a processare tamponi. Come dimenticare, del resto, l’immagine dell’infermiera crollata sul pc dopo ore estenuanti di lavoro in corsia, diventata simbolo della pressione durissima – fisica e morale – cui tutto il personale sanitario è stato sottoposto?
Micol Mulè