Dal 1 ottobre 2020 entrano in vigore una serie di novità per imprese, professionisti e cittadini.
Importanti novità entreranno in vigore dal 1 ottobre a partire dalla necessità delle aziende di dotarsi in maniera obbligatoria della pec. Come recita l’art. 37 del DL n.76 del 16 luglio scorso, tali realtà devono comunicare al registro delle imprese il proprio dominio digitale. In caso ciò non avvenga potranno essere applicate delle sanzioni: da 206 a 2054 euro per le società e da 30 a 1548 euro per le imprese individuali. Se per le imprese dunque c’è tempo fino al 1 ottobre per effettuare tale comunicazione, per i professionisti non c’è una deadline precisa ma questi devono informare il prima possibile al proprio Ordine di riferimento il proprio domicilio digitale pena la sospensione dall’Albo temporanea.
Dal primo ottobre inoltre l’accesso ai servizi INPS avverrà esclusivamente tramite SPID. L’istituto nazionale di previdenza sociale manda in pensione il PIN a favore del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) che permetterà di accedere ai servizi on-line della pubblica amministrazione.
Per chi già possiede il PIN tale passaggio sarà graduale secondo le istruzioni fornite con la circolare n.87 del 17 luglio 2020 che prevede una fase di transizione la quale terminerà con la definitiva cessazione della validità dei vecchi PIN. L’obiettivo di questa riforma è quello di semplificare il rapporto tra cittadini e PA e rendere operative le disposizioni nazionali e europee in merito alla digitalizzazione.
Tuttavia l’INPS ha reso noto che “Il PIN dispositivo sarà mantenuto per gli utenti che non possono avere accesso alle credenziali SPID, come i minori di diciotto anni, le persone che non hanno documenti di identità italiana o le persone soggette a tutela, curatela o amministrazione di sostegno, e per i soli servizi loro dedicati. Tutti gli altri utenti dovranno pertanto dotarsi di credenziali di autenticazione alternative al PIN”.
Per quanto riguarda le altre novità, come illustrato nelle settimane precedenti dall’Informatore, dal primo ottobre sarà attivo anche il nuovo contratto collettivo relativo al lavoro domestico firmato l’8 settembre che prevede alcuni aumenti per certe categorie. Tale normativa riguarda principalmente le baby sitter che si occupano di curare neonati e bambini fino ai 6 anni e le badanti di livello C Super e D Super che curano invece due o più persone non autosufficienti.
Simone Fausti