Dopo quasi due anni dal lancio del reddito di cittadinanza, i risultati sono poco incoraggianti.
Il movimento cinque stelle è arrivato nella stanza dei bottoni promettendo di abolire la povertà e lo strumento principe tramite cui realizzare questo fine è il reddito di cittadinanza. Ma finora i risultati contraddicono le attese e non di poco.
A fine luglio 2020 i potenziali beneficiari del reddito di cittadinanza erano circa 1,23 milioni di persone “tenute al patto di servizio” cioè pronte a lavorare. Eppure dai navigator, quelle figure prescelte per guidare i percettori del rdc alla ricerca di un’occupazione, hanno tirato fuori solamente 220mila offerte di lavoro.
Anpal servizi, un’agenzia che fa riferimento al Ministero del Lavoro e che si occupa di gestire le politiche del lavoro e dell’occupazione, ha fatto sapere che la pandemia ha rallentato il tutto ma che i servizi attivi continuano ad operare. In particolare i 3000 navigator assunti nell’autunno dello scorso anno sono diventati operativi solamente nell’ultimo periodo, con il mese di agosto che risulta essere il più proficuo con il 25% del totale delle offerte di lavoro finora presentate. Tali figure sono responsabili dell’assistenza tecnica nella convocazione, nell’analisi degli esoneri, per la sottoscrizione del Patto per il lavoro e l’accompagnamento al lavoro.
Secondo quanto riportato da Anpal, i navigator dal 1° settembre 2019 al 31 luglio 2020 hanno partecipato con gli operatori dei Centri per l’impiego (CPI), alle convocazioni e ai colloqui per 775.282 beneficiari di RdC, di cui 46.465 solo nel mese di luglio; hanno partecipato con gli operatori dei CPI alla valutazione degli esoneri e degli esclusi: parliamo di 51.303 esonerati, 15.402 non idonei, 106.108 rifiuti o abbandoni, per un totale di 172.723 persone; hanno partecipato con gli operatori dei CPI alla “presa in carico” di 388.357 beneficiari del RdC, con la sottoscrizione del Patto per il lavoro, di cui 19.300 solo nel mese di luglio, e stanno inoltre svolgendo le convocazioni e i colloqui per la presa in carico dei rimanenti 273.328 beneficiari; sulla base delle specifiche direttive regionali i navigator hanno direttamente seguito 144.424 piani personalizzati di accompagnamento al lavoro, di cui 17.499 nel mese di luglio.
Osservando questi numeri risulta difficile credere che di questo passo verrà abolita la povertà. Se da un lato infatti le difficoltà consequenziali alla pandemia non sono imputabili a nessuna parte politica , dall’altra parte va riconosciuto come il problema del reddito di cittadinanza è che cerca di rispondere in maniera semplicistica e tramite un’ottica assistenzialista ai nodi irrisolti del mondo del lavoro in Italia. E ora se ne vedono gli effetti, motivo per cui a Palazzo Chigi si sta pensando di cambiare tale meccanismo. Ciò che lascia stupiti è che la volontà tutto ciò avvenga dopo un anno e mezzo dall’avvio del rdc quando era chiaro fin dall’inizio l’inconsistenza della proposta.
Simone Fausti