Al via i nuovi test antigenici che ricorrono sempre al tampone ma che permettono di ridurre drasticamente i tempi di risposta.
Con l’autunno parte la campagna che prevede il ricorso a test rapidi antigenici i quali dovrebbero dare i risultati dopo 15/20 minuti. Approvati dal ministero della Salute e il Cts, tale test è basato sulla ricerca di proteine virali nei campioni respiratori ed è affidabile all’80%. Uno dei principali ambiti di applicazione dovrebbe essere la scuola.
La riapertura caotica delle scuole ha testimoniato l’incapacità del governo di agire in maniera capillare e preventiva nel rideterminare l’organizzazione della vita sociale. Alla fine ogni istituto, barcamenandosi tra indicazioni contraddittorie e promesse di banchi dalla dubbia efficacia e mai pervenuti, si è arrangiato e l’anno scolastico è ripreso.
Ora sono cominciati gli ordini per questo tipo di test parallelamente a quelli salivari che, pur essendo meno affidabili, dovrebbero essere usati con i bambini più piccoli perché meno invasivi. Il Veneto si caratterizza come regione apripista: “La regione Veneto, prima in Italia” ha scritto il governatore Zaia su facebook “sta sperimentando con successo un nuovo tipo di tampone rapido antigenico dotato di procedure estremamente semplici, di pressoché nulla invasività, di altissima attendibilità, in grado di dare l’esito in dieci minuti, senza dover processare il tutto in laboratorio, ma operando con un tampone e un piccolo apparato in qualsiasi ambiente, ivi compreso, in prospettiva, anche l’utilizzo in auto-somministrazione”. Questo nuovo tipo di tampone cerca di risolvere una delle questioni più annose riscontrate negli ultimi mesi cioè i tempi lunghi per ottenere i risultati.
Lo scopo è poter fare questo esame nelle scuole e dotare di kit i medici di medicina generale e quei pediatri che vorranno ricevere tale strumentazione per poter eseguire il test ai loro pazienti. Si cerca così di ridurre le lunghe code di chi vuole sottoporsi al test ai drive attivati sul territorio nazionale. Ora bisogna organizzare le gare di acquisto così che nelle prossime settimane possano essere avviati tali test in maniera estensiva.
Come riportato da Zaia, da un punto di vista pratico il test prevede il ricorso ad un “tamponcino di piccole dimensioni, che viene inserito semplicemente nella fossa nasale e roteato brevemente all’interno di entrambe le narici. Una volta estratto, il tampone viene inserito in una provetta dove si scioglie l’antigene e il contenuto viene analizzato da un apparecchio che processa il tampone e ne dà l’esito in dieci minuti”.
Simone Fausti