La risalita dei contagi costringe Russia ed Arabia Saudita a prendere provvedimenti, con un occhio particolare anche all’avanzata libica
All’Opec Plus si stanno rivedendo i piani che prevedevano un aumento della produzione del petrolio a partire da gennaio 2021.
Il comitato tecnico che monitora i tagli, senza dare alcuna raccomandazione specifica, ha fatto notare che eventuali nuovi lockdown metterebbero a rischio la ripresa della domanda.
Nei giorni scorsi, come non accadeva da aprile scorso quando il prezzo del petrolio era precipitato, il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e il principe saudita Mohamed bin Salman si sono sentiti al telefono per discutere in merito alle raccomandazioni del comitato tecnico.
Pare che la Russia sia prudente, come testimonia la dichiarazione di Alexander Novak, ministro degli esteri russo: “Il mercato è molto più volatile di quanto possa sembrare… ci sono molte incertezze, vediamo tutti come sia diventato difficile per la domanda proseguire il recupero verso i livelli pre-crisi”.
L’omologo dell’Arabia Saudita, Abdulaziz bin Salman, si tiene più sul vago: “Nell’ultimo mese sono arrivati molti messaggi diversi…Tuttavia nessuno dovrebbe dubitare della nostra risolutezza e delle nostre intenzioni”.
Abdulaziz avverte poi gli speculatori, lasciando intendere che non sarebbe saggio scommettere contro la determinazione di Opec Plus, “che farà tutto ciò che è necessario, per il bene di tutti”.
Dopo lo shock causato dalla pandemia in primavera, la coalizione avrebbe dovuto gradualmente ridurre i tagli di produzione in misura proporzionale all’aumento della domanda di petrolio, passando da 9,7 milioni di barili al giorno ai 5,8 il prossimo gennaio 2021. Ma data la forte impennata dei contagi, ci sono molti dubbi che questo risultato possa essere raggiunto.
Peraltro non è da sottovalutare il ritorno del petrolio libico. Il generale Haftar ha infatti rimosso il blocco dei porti, permettendo così alla Libia di riavviare alcuni giacimenti. Il risultato è stato brillante. La Libia ha quadruplicato la produzione arrivando a 500.000 barili al giorno e secondo le previsioni dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, potrebbe arrivare con facilità a 700.000 entro fine anno.
Andrea Curcio