Didattica a distanza dal 26 ottobre tra le nuove misure vigenti in Lombardia che interessano un ampio spettro di attività.
Da ieri, giovedì 22 ottobre, in Lombardia sono in vigore due nuove ordinanze (che si aggiungono a quelle già adottate), una del ministero della Salute d’intesa con la Regione e una di iniziativa regionale, per contrastare l’aumento dei contagi da coronavirus. Per quanto riguarda la prima essa impone delle limitazioni sugli spostamenti nell’orario notturno per cui dalle 23 alle 5 del mattino sono consentiti spostamenti solo per “comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o urgenza e salute”. Rimane invece consentito il ritorno al proprio domicilio o alla propria residenza.
L’ordinanza regionale n. 623 invece, prevede un range abbastanza ampio di restrizioni. Per quanto riguarda le grandi strutture di vendita e i centri commerciali, questi saranno chiusi il sabato e la domenica, fatta eccezione per “alimentari, igiene casa e persona, farmacie, parafarmacie, alimenti e prodotti per animali, piante e fiori, tabaccherie e rivendite di monopoli”.
In generale gli ingressi nei negozi e nei locali sono contingentati ed è obbligatoria l’esposizione di cartelli informativi con il numero massimo di persone ammesse. Una regola che alcuni esercizi già cercavano di far rispettare nei mesi precedenti ma che ora diventa un imperativo. Decisamente più grave la situazione per fiere e sagre che sostanzialmente sono state vietate a tutti i livelli.
La Regione ha ritenuto anche di dove rinforzare le misure anti-assembramento per cui i servizi di ristorazione potranno rimanere aperti dalle 5 del mattino alle 23 di sera con consumo al tavolo per un massimo di 6 persone. Il consumo al banco invece è consentito solo fino alle 18 mentre la consegna a domicilio è sempre permessa.
Sono sospese le gare e le competizioni dilettantistiche di interesse regionale e locale per gli sport di contatto, anche se è possibile continuare ad allenarsi purché ciò avvenga in maniera individuale. Infine la scuola: da lunedì 26 ottobre sarà obbligatoria “la didattica a distanza al 100% per tutte le scuole secondarie di secondo grado già organizzate. Per le altre scuole superiori sono raccomandati ingressi scaglionati”.
Il governatore lombardo, Attilio Fontana, ha commentato i due provvedimenti spiegando che si è voluto coscientemente evitare di parlare di coprifuoco, preferendo fare riferimento alla “limitazione della circolazione per mitigar la diffusione del contagio”. A seguito delle polemiche sorte sugli orari in cui sono vietati gli spostamenti, Fontana ha precisato che vietare la circolazione delle persone tra le 23 e le 5 “non vuol dire che il virus non colpisca dopo le 23, vuol dire che le persone in tarda serata allentano, per non dire fermano, le misure di protezione permettendo al virus di diffondersi. Questo è il punto su cui siamo intervenuti”.
Rimane il nodo dei trasporti pubblici: la Regione ha affermato di essere consapevole della necessità di dilatare l’affluenza dei viaggiatori ma che sta ancora aspettando un “maggiore supporto economico da parte del governo” al fine di garantire contemporaneamente il servizio pubblico e la sicurezza sanitaria degli utenti.
Sul fronte sanitario, Fontana ha fatto sapere che in Lombardia attualmente si fanno più di 35mila tamponi al giorno, numeri importanti anche se l’andamento dei contagi nelle ultime settimane e la capacità di tracciamento delle Ats territoriali hanno dimostrato la necessità di sapere celermente l’esito del tampone. Motivo per cui da ieri è attivo il sito www.fascicolosanitario.regione.lombardia.it dove, tramite codice fiscale, tessera sanitaria e numero di cellulare è possibile consultare il referto del proprio tampone. Un mezzo che dovrebbe velocizzare e semplificare la notifica di un eventuale positività al covid.
Simone Fuasti