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    Proteste in tutta Italia, è allarme dal Viminale

    Le manifestazioni pacifiche di imprenditori e lavoratori vengono usate dagli ultrà, criminalità ed estremismi per sovvertire l’ordine pubblico

     

    In tutta Italia, da Milano a Catania, l’insofferenza dei cittadini per i provvedimenti dell’ultimo dpcm si fa sentire in modo vigoroso. Sono soprattutto gli imprenditori ed i lavoratori della filiera legata ai bar e ristoranti, ai quali è stata imposta la serrata alle 18.00. Nonostante le rassicurazioni del Governo sulla predisposizione di adeguate misure di ristoro a loro favore, la rabbia e la protesta dilagano. La frustrazione è forte, molte persone sono stanche di andare avanti e la comprensione collettiva che ha contraddistinto la fase del lockdown in marzo-aprile sta venendo meno.

     

    In questi giorni si sono svolti cortei e manifestazioni in varie città d’Italia come a Milano, Torino, Napoli, Roma, Catania, Trieste, Pescara, Cremona. Purtroppo, a queste manifestazioni pacifiche si sono associate persone appartenenti a movimenti estremisti ed anche la criminalità ha voluto profittarne, con risvolti di assoluta violenza.

     

    A Napoli sono state compiute le prime devastazioni, perciò si pensava inizialmente che fosse un fenomeno circoscritto al Sud. Invece abbiamo assistito a manifestazioni di un’efferata violenza anche al nord.

    In piazza Castello a Torino, sono state lanciate bombe carta e bottiglie in vetro. Nel frattempo in via Roma, alcuni passanti hanno frantumato le vetrine dei negozi di lusso tra cui l’Apple Store. Dopo aver saccheggiato i negozi, alcuni incappucciati lanciavano molotov contro le forze dell’ordine per non farsi prendere. Almeno due poliziotti sono finiti in ospedale. Sono state arrestate dieci persone, di cui cinque appartenenti agli ultras.

     

    A Milano abbiamo visto la stessa situazione. Una manifestazione pacifica, organizzata da lavoratori che protestano contro le istituzioni urlando “Libertà, libertà!”, si è trasformata in un’ignobile rappresentazione di violenza in corso Buenos Aires. Lanci di petardi e bottiglie, devastazioni di quegli stessi bar e ristoranti per cui i titolari erano scesi in piazza poche ore prima.

     

    Al Viminale l’allerta è massima. È stata data raccomandazione ai prefetti di reprimere manifestazioni violente con la massima fermezza, consentendo invece quelle pacifiche.

     

    Il pericolo che l’esasperazione e la rabbia della gente possano essere cavalcate da gruppi violenti, appartenenti alla criminalità organizzata e ai movimenti estremisti è molto concreto.

    Pertanto, il rischio che da manifestazioni pacifiche e comprensibili si passa al sovvertimento dell’ordine pubblico è molto alto.

    Ma questo dovrebbe essere il momento della collaborazione, in vista di un obiettivo comune. Invece in questo modo si fornisce un alibi a gente che ha aggredito le forze dell’ordine, che ha devastato i negozi, rischiando che si faccia di tutta l’erba un fascio.

    Non è il momento di farsi usare, è il momento di organizzarsi.

     

    Andrea Curcio

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