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mercoledì 19 Marzo, 2025
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Persecuzione fiscale, oggi tocca ai parrucchieri con lo “shampometro”

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Parrucchieri e barbieri rimasti aperti. Il Fisco può rettificare i ricavi dichiarati in base al consumo di shampoo.
 

Le sale dei parrucchieri fanno parte di quel piccolo insieme di attività a cui è stata data la possibilità di rimanere aperti fino al 3 dicembre, anche nelle zone rosse dove è in vigore un lockdown di fatto.

Sebbene tutti gli accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate siano congelati fino a fine anno per l’emergenza coronavirus, ai parrucchieri suggeriamo di prestare particolarmente attenzione alle dichiarazioni.

 

L’Amministrazione Finanziaria può infatti contare su un nuovo strumento per contestare chi nasconde i ricavi, lo “shampometro”: in base al consumo di shampoo, è possibile risalire alla quantità di clientela che è stata servita.

 

Tale metodo analitico-induttivo è stato ritenuto perfettamente idoneo dalla commissione tributaria del Lazio, che ha dato ragione all’Agenzia delle Entrate in sede di ricorso presentato da una società contribuente.

In effetti, già per altre attività si è legittimata questa pratica, come il “tovagliometro” per i ristoranti, con cui si conta il numero di tovaglioli utilizzati per risalire al numero dei clienti.

 

Sostanzialmente bisogna fare attenzione alle materie prime che si consumano. Maggiori saranno, più consistente sarà reputato il volume d’affari conseguito.

 

Andrea Curcio

 

 

 

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