Il Piemonte vara proposta di web tax del 30% sulle grandi multinazionali della tecnologia , con vincolo di destinazione ai piccoli commercianti colpiti dal Covid
La Regione Piemonte pensa ad una proposta fiscale diretta a tassare al 30% le cosiddette big tech, ovvero le più grandi e dominanti aziende nel settore della tecnologia (Microsoft, Apple, Google, Amazon). Il provvedimento si rivelerebbe decisamente più severo della digital service tax, in vigore da Gennaio 2020.
Si tratta di una proposta ambiziosa, nel solco delle trattative internazionali fra Unione Europea, G20 ed Ocse.
Il governatore del Piemonte Alberto Cirio la definisce una proposta “perequativa”. Le big tech stanno infatti beneficiando della situazione di emergenza sanitaria, a discapito degli store tradizionali. I ricavi ammontano a +31%.
La proposta parte da Torino, ma l’obiettivo è quello di riuscire a coinvolgere almeno 5 consigli regionali, al fine di proporla al Parlamento e convertirla in legge dello Stato.
I tributi ricavati saranno destinati obbligatoriamente al risarcimento dei commercianti, bar, negozi, ristoranti.
Il commissario all’Economia UE, Paolo Gentiloni, ha annunciato nei giorni scorsi che ove l’intesa internazionale sul trattamento fiscale delle big tech non desse un buon esito, sarà la Commissione ad avanzare una proposta di digital tax europea, entro la metà del 2021.
In Italia il fatturato delle big tech, tutte di matrice americana e asiatica, nel 2018 ammontava 2,4 miliardi, a fronte di una raccolta di tasse societarie di sole 64 milioni.
Andrea Curcio