L’Alta Valle risente della chiusura degli impianti di risalita. Moderato il flusso di visitatori, per lo più locali, ma è presto per parlare di ripresa.
Un sole magnifico ha accompagnato la prima giornata in “zona gialla” in alta Valtellina, ma niente boom di presenze nonostante la libera circolazione tra diversi Comuni e tra regioni dello stesso colore. Con la chiusura degli impianti di risalita, i lombardi si sono dovuti accontentare di passeggiate immerse nel panorama innevato dei Comuni dell’Alta Valle o di una sciata all’interno degli anelli delle piste da fondo, al momento le uniche accessibili.
Meglio che niente, “tutto quello che viene è buono”, aveva commentato all’indomani dell’ultimo dpcm Livio Lenatti, direttore delle Funivie “al Bernina” di Chiesa Valmaleco, già proiettato verso il 7 gennaio quando la stagione sciistica potrà finalmente prendere il via a pieno ritmo nel tentativo di salvare il salvabile, con due mesi abbondanti per poter sciare all’orizzonte. Del resto le stazioni sciistiche dell’Alta Valle sono pronte per l’avvio della stagione con tutte le operazioni di preparazione delle piste che stanno procedendo regolarmente in attesa di avere il via libera per accogliere gli sciatori.
A Bormio le aspettative dei gestori di bar e ristoranti sono state per certi versi deluse. Se da un lato si è tirato un sospiro di sollievo per aver potuto riaprire – sebbene fino alle 18 – dall’altro il passaggio in “zona gialla” non ha portato quel via vai di persone, tra locali e turisti, tanto atteso per poter cercare di recuperare almeno una parte dei mancati incassi del periodo di chiusura. Di fatto le vie del centro cittadino sono state popolate quasi esclusivamente dai residenti o da visitatori dei Comuni limitrofi, ma per l’arrivo dei turisti il sentore è che bisognerà attendere probabilmente il nuovo anno prima di vedere flussi consistenti.
Un po’ meglio è andata a Livigno, meta non solo degli amanti dello sci ma anche dello shopping lungo la passeggiata centrale del “piccolo Tibet”. Qui si è registrato un afflusso di visitatori moderato, ma che certamente risente della chiusura degli impianti sciistici della zona che avrebbero consentito di raggiungere numeri molto più consistenti.
Da Federalberghi l’auspicio è che l’anno nuovo possa costituire il punto di svolta per ridare ossigeno all’economia montana dopo il lungo periodo di chiusure. Intanto si guarda come segnale positivo alla Coppa del Mondo di sci alpino 2020 che torna a Bormio con i due appuntamenti ad alta velocità, l’attesissima Discesa Libera in programma il 28 dicembre e il Super G del 29 dicembre.
Micol Mulè