Al Niguarda di Milano il primo carico di vaccini destinati ai nosocomi lombardi. Fontana: “Guardiamo con speranza al futuro, adesso abbiamo le armi per vincere la battaglia”.
L’Italia e la Lombardia rinasceranno con un fiore. Il V-Day celebrato ieri in tutta Europa con l’avvio delle prime somministrazioni del vaccino Pfizer-BioNTech, ha segnato l’attesissima svolta nella lotta all’emergenza Covid-19. Delle prime 9.750 dosi di vaccino, quota iniziale destinata all’Italia, 1.620 sono giunte in Lombardia suddivise in 324 fiale che rappresentano l’arma simbolica per sconfiggere il temuto nemico invisibile che nella sola Regione ha già mietuto quasi 25mila vittime.
Le prime dosi sono arrivate ieri mattina intorno alle 8 all’ospedale Niguarda di Milano a bordo di un mezzo dell’Esercito scortato dai militari dell’Arma. Ad attenderle il direttore generale del nosocomio milanese, dott. Marco Bosio che ha salutato l’arrivo dei vaccini come un “momento emozionante, un giorno di speranza” che segna il primo passo per uscire dal tunnel dell’emergenza sanitaria.
Il presidente Attilio Fontana, presente all’inaugurazione della campagna vaccinale al Niguarda, ha commentato: “Dal primo giorno ho sempre sostenuto che il vero cambio di passo si sarebbe verificato nel momento in cui avessimo avuto a disposizione il vaccino – ha dichiarato – Oggi è questo inizio, è la giornata da cui prende il via un percorso ancora abbastanza lungo verso la normalità, verso la riacquisizione di tutte le nostre libertà che in questo periodo abbiamo dovuto sospendere”. Il pensiero va a tutti coloro che non ci sono più e ai loro familiari, così come a tutte le persone che si sono spese in prima linea nella lotta al virus, ma anche all’Europa: “È una giornata importante anche per l’Unione Europea perché dimostra che se opera nel modo corretto, può essere fondamentale per il futuro del nostro Paese e dell’Europa medesima – ha sottolineato Fontana – Guardiamo al futuro con speranza, anche se sempre con la dovuta cautela, sapendo però che adesso abbiamo le armi per vincere la battaglia”.
Le prime vaccinazioni simboliche sono state somministrate in mattinata nel nosocomio milanese a Grazia Fresta, in rappresentanza degli operatori dei servizi ospedalieri, Adele Gelfo per gli operatori socio sanitari dell’ospedale di Niguarda, al presidente dell’Ordine dei Medici di Milano Roberto Carlo Rossi, al presidente dell’Ordine degli Infermieri di Milano, Pasqualino D’Aloia, in rappresentanza dei Medici di Medicina Generale, al dott. Fiorenzo Corti, inoltre a Silvio Garattini, presidente dell’Istituto di Ricerca Farmacologica Mario Negri e al presidente dell’Anpas, il dott. Fabrizio Pregliasco.
Al termine dell’inaugurazione della campagna vaccinale lombarda, le automediche dell’Azienda regionale emergenza urgenza (Areu) sono partite dal piazzale del Niguarda con il carico di dosi destinate ai 13 punti della Lombardia in cui nel pomeriggio di domenica sono stati effettuati i primi vaccini Covid. Si tratta degli ospedali dei capoluoghi di provincia lombardi e del Pio Albergo Trivulzio, cui si aggiungono anche Alzano e Codogno, luoghi simbolo della pandemia.
Con i primi giorni del 2021 arriverà in Lombardia la prima fornitura vera e propria da 306 mila dosi del vaccino Pfizer-BioNTech. A differenza dei “vaccini simbolo” giunti ieri in regione, questi saranno stoccati all’interno dei 38 ultrafrigo in grado di mantenere la temperatura a -75°, situati nei 65 hub scelti per conservare i vaccini in attesa della loro somministrazione alla popolazione lombarda. In una prima fase della campagna vaccinale, saranno sottoposti alla vaccinazione anti-Covid circa 336mila persone, di cui oltre 278mila sanitari e poco più di 58mila ospiti delle Rsa lombarde.
Micol Mulè