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    Manovra 2021, ecco i principali ordini del giorno approvati

    Montecitorio approva il testo della Manovra, ora tocca al Senato. Approvato quasi all’unanimità un odg di Giorgia Meloni su Roma Capitale. Bocciata la patrimoniale e la proroga dei contratti ai navigator

     

    La Camera ha approvato la manovra fiscale per il 2021, con 298 voti favorevoli, 125 contrari e 8 astenuti (su 423 votanti in totale). Si attende la conferma definitiva del Senato, che dovrà avvenire entro il 30 dicembre per evitare di cadere nell’esercizio provvisorio.

     

    Tra gli ordini del giorno (documenti di indirizzo al Governo sul modo in cui dovrà essere applicata la futura legge) si segnala l’approvazione trasversale (solo 7 contrari) di quello presentato da Giorgia Meloni, volto a destinare maggiori poteri e maggiori risorse a Roma Capitale. Inizialmente il Governo ne aveva chiesto una riformulazione, ma infine ha dato il placet all’approvazione del testo originale.

     

    È stato approvato un odg a firma di Luca Sut, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Attività produttive, che impegna il governo a garantire la proroga del Superbonus 110% a tutto il 2023, anche a costo di avvalersi delle risorse del programma Next Generation Eu.

     

    Viene estesa la cedolare secca ai negozi fino a 600 mq per il 2020 e il 2021. La misura è contenuta in un odg presentato dal deputato di Italia Viva Marco Di Maio, approvato dalla Camera.

     

    È stato bocciato un odg sui Navigator, che prevedeva la proroga fino al 30 aprile 2022 dei contratti dei navigator. L’odg, presentato da Fabio Berardini del Gruppo Misto, ha incontrato solo 16 voti favorevoli. Il Governo aveva dato parere contrario ma aveva aperto ad una sua riformulazione, che non è stata però accolta da Berardini.

     

    L’odg sulla patrimoniale, è stato ripresentato da Leu, ma è stata rigettato fermamente con 462 voti contrari. La proposta prevedeva un’imposta ordinaria sostitutiva sulla ricchezza, avente come base imponibile, le attività mobiliari ed immobiliari possedute, con la previsione di aliquote progressive e di una franchigia.

    Lo stesso Governo aveva invitato il gruppo politico a ritirare il testo, che era già stato presentato in precedenza come emendamento alla manovra.

     

    Andrea Curcio

     

     

     

     

     

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