Assunzioni under 35 e donne: sgravi contributivi e condizioni
Le aziende che licenziano vengono escluse dall’esenzione. Gli assunti non devono essere mai stati assunti con contratto a tempo indeterminato. Le donne devono essere disoccupate da almeno 2 anni.
Gli sgravi contributivi per le assunzioni previsti dalla manovra per il 2021 sono subordinati a parecchi limiti e restrizioni, con il rischio di escludere chi ha perso il lavoro a causa della pandemia.
Per le assunzioni a tempo indeterminato, nel biennio 2021-2022, degli under 36, scatta l’esonero contributivo al 100% (entro 6 mila euro annui). L’esenzione dura 36 mesi, aumentati a 48 mesi per le seguenti regioni: Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia e Calabria.
Il primo limite riguarda proprio il lavoratore da assumere. Si potrà beneficiare dell’esenzione solo se l’assunto under 36, non sia mai stato occupato a tempo indeterminato, con lo stesso o con un altro datore di lavoro.
Il secondo limite riguarda il datore di lavoro. I datori di lavoro che abbiano effettuato dei licenziamenti nei sei mesi precedenti all’assunzione, o lo faranno nei nove mesi successivi, perdono il diritto allo sgravio. Non si prendono in considerazione i licenziamenti per giustificato motivo soggettivo, ma rilevano solo quelli per motivo oggettivo. Si considerano anche i licenziamenti collettivi nei confronti di lavoratori inquadrati con la stessa qualifica del lavoratore assunto con lo sgravio, nella stessa unità produttiva.
Ci sono poi altre condizioni dettate dalla legge.
In particolare, l’assunzione non può violare il diritto di precedenza alla riassunzione di un altro lavoratore licenziato, sia da un rapporto indeterminato, sia dalla cessazione di un contratto a termine. Inoltre il nuovo assunto non può scavalcare quei lavoratori sospesi per una crisi o riorganizzazione aziendale, a meno che si tratti di unità produttive diverse.
Gli sgravi per gli under 36 sono previsti anche per l’assunzione di personale femminile. Peraltro si applicano anche per i contratti a termine, ma in tal caso l’esenzione dura 12 mesi.
Qui i requisiti sono ancora più restrittivi. La persona da assumere deve trovarsi in uno stato di disoccupazione da almeno 24 mesi. Se però risiedono in aree c.d. svantaggiate (come il Sud) o sono destinate a settori con forte disparità occupazionale di genere (espressamente enunciati con decreto dal Ministero del Lavoro), trova applicazione lo sgravio alla sola condizione che la donna non abbia un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi.
Ulteriore condizione, ben difficile da soddisfare, considerando la crisi economica provocata dalla pandemia, è la seguente: le assunzioni devono comportare un incremento occupazionale netto, calcolato in base alla differenza tra il numero dei lavoratori di ciascun mese e il numero dei lavoratori mediamente occupati nei dodici mesi precedenti.
Per il Mezzogiorno è previsto un ulteriore sgravio, la decontribuzione Inps al 30% dei rapporti di lavoro, già previsa dal Decreto Agosto. Anche qui ci sono condizionalità da rispettare: il possesso del Durc (documento di regolarità contributiva) e il rispetto degli accordi e dei contratti collettivi nazionali, regionali, territoriali o aziendali, sottoscritti dalle organizzazioni sindacali più rappresentative sul piano nazionale. Questa esenzione è soggetta poi, alle limitazioni sugli aiuti di Stato.
Andrea Curcio