Il tempo per far respirare bar e ristoranti è durato poco, già da Lunedì prossimo in zona rossa
La Lombardia rischia di ripiombare in zona rossa, già dal prossimo Lunedì 16 Gennaio. Lo ha annunciato il Presidente Attilio Fontana, sottolineando che i parametri sono tutti in peggioramento.
Baristi e ristoratori sono sul piede di guerra. Venerdì 7 Gennaio è stato l’ultimo giorno in zona gialla, con bar e ristoranti aperti fino alle 18.00. Queste attività hanno avuto solo una breve parantesi nel mese di Dicembre per rimanere a galla. Ma subito è stata imposta la chiusura, con la zona arancione, restando consentiti solo l’asporto e la consegna a domicilio.
Tiziano Roj, titolare de “I panini della Befi” in via Passarella, spiega che il take away non decolla: “il caffè nel cartone non fa parte della nostra cultura”.
“Non è più tollerabile andare avanti con riaperture e chiusure, la continuità di esercizio è imprescindibile per tutti i pubblici esercizi” afferma Michele Faravelli, direttore di “Bistrot Duomo”. Faravelli dice di aver vissuto crisi dopo la Guerra del Golfo, nel 2001 e nel 2008, ma non erano minimamente paragonabili a quella odierna. “Il 30% delle attività rischia di scomparire perché i ristori non bastano più”.
Giordano Giglio, responsabile del bar “Prima classe”, nel mezzanino della metrò Duomo, osserva che è sufficiente la zona gialla per “tornare a decollare”.
Anche la gente non ne può più e non vede l’ora di bersi un caffè in tazzina.
Andrea Curcio