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domenica, Settembre 8, 2024
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    Crisi di governo: Piazza Affari poco mossa, i mercati guardano Biden

    La crisi del governo Conte bis non ha scosso particolarmente il mercato che guarda con maggiore interesse alle decisioni del presidente eletto Joe Biden in merito ai nuovi stimoli fiscali. Nuove aste del Tesoro per BTP a 3, 7 e 30 anni.

    L’annuncio della crisi di governo non ha provocato alcun terremoto a Piazza Affari la quale ieri si è aggirata poco sotto la parità (-0,29%) mentre gli altri listini europei hanno realizzato rialzi contenuti. Non basta un Renzi dunque ad affossare la fiducia degli investitori sulla tenuta del sistema. Investitori che guardano dunque con maggiore interesse alle mosse del presidente eletto Joe Biden il quale si insedierà il 20 gennaio e da cui ci si aspetta non solo un ulteriore pacchetto di stimoli fiscali ma anche un generale aumento della spesa pubblica per sostenere la ripresa economica. Sul fronte del lavoro infatti sono arrivate pessime notizie dal momento che le richieste settimanali per i sussidi di disoccupazione in America sono schizzate a 965.000 a fronte di un consenso attorno agli 800.000.

    A livello europeo invece i mercati osservano le dichiarazioni che arrivano da Francoforte. Il numero uno della BCE, Christine Lagarde, in occasione dell’evento Reuters Next, si è detta più tranquilla ora che sono giunte al termine sia la Brexit che le elezioni americane, entrambe fonte di molte incertezze negli  scorsi mesi. L’Eurotower tuttavia continua a vigilare sulla situazione attuale dal momento che le previsioni macroeconomiche di dicembre si fondano sul fatto che le restrizioni anti-covid in Europa rimarranno fino alla fine del primo trimestre. Qualora le misure di contenimento dovessero proseguire anche in primavera o addirittura irrigidirsi, allora tali previsioni andrebbero necessariamente riviste al ribasso. Per questo motivo Lagarde ha sottolineato l’importanza di non rimuovere anticipatamente gli aiuti alle economie nazionali dal momento che rimane fondamentale garantire condizioni finanziare favorevoli tramite gli stimoli prodotti dalla politica fiscale e monetaria.

    Nella giornata di ieri si è distinto il titolo FCA. L’azienda di Torino ha staccato un maxi dividendo da 2,9 miliardi di euro realizzando guadagni in borsa. A Piazza Affari diversi i titoli industriali in rialzo a metà giornata come Cnh (+1,21%),  Stm (+0.98%), Ferrari (+0,91%) e Leonardo Spa (+0,41%). Male invece per il settore bancario che alle ore 13:00 di martedì riscontrava cali generalizzati: -2,7% per B. Mps, -1,28% per Intesa Sanpaolo, -1,09%  per Mediobanca e -1,08% per Unicredit. La causa principale è stato l’allargarsi dello spread BTP/BUND che è tornato in quota 120 punti a seguito delle voci secondo cui sarebbe molto difficile per Giuseppe Conte trovare una nuova maggioranza di governo dopo la rottura di Italia Viva.

    Nel frattempo ieri si sono tenute nuove emissioni di titoli di Stato per un valore di 9,25 miliardi di euro. Per quanto riguarda il BTP a 3 anni (scadenza 15 gennaio 2024), l’offerta è stata pari a 2,75 miliardi a fronte di una domanda di 3,957 miliardi di euro e un rendimento lordo di -0,23%. I risultati dell’asta BTP a 7 anni invece (scadenza 15 marzo 2028) hanno visto le richieste salire a 6,43 miliardi mentre l’offerta è stati pari a 4,5 miliardi di euro con rendimento lordo dello 0,3%. Sul lungo periodo invece, l’importo offerto per il BTP a 30 anni (scadenza 1 settembre 2051) è pari a 2 miliardi mentre le richieste sono arrivate a 2,734 miliardi di euro con rendimento lordo dell’1,47%.

    Simone Fausti

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