Sorte amara della Lombardia: di nuovo in zona rossa
La decisione scatena un duello politico-istituzionale tra sindaci, Regione e Governo
Da oggi la Regione Lombardia è ripiombata in zona rossa come a Novembre. Il monitoraggio dei contagi nel territorio lombardo desta preoccupazione. La situazione sanitaria non è paragonabile a quella autunnale, ma basandosi sui dati disponibili, anche per la preoccupazione della variante “inglese” e della risalita della curva in Europa, si è deciso di prevenire eventuali maggiori danni.
Restano chiusi oltre ai bar e i ristoranti (rimane consentita la consegna a domicilio), palestre e piscine, anche i negozi, ad eccezione di quelli di prima necessità. Si tratta dell’ennesima bastonata all’economia lombarda. Secondo Confcommercio la zona rossa comporterà un ulteriore perdita del 50% di fatturato per ristoranti e bar. I bar non potranno peraltro praticare la vendita per asporto dopo le 18.00, come sancisce l’ultimo Decreto legge in vigore fino al 5 marzo.
Vietato uscire di casa se non per necessità. Rimane possibile praticare attività motoria nei pressi della propria abitazione.
La Lombardia è l’unica regione italiana, insieme con la Sicilia e la Provincia Autonoma di Bolzano ad essere di nuovo in lockdown.
Il Governo Regionale presieduto da Attilio Fontana ha annunciato che farà ricorso, parlando di “punizione”. Lo ribadisce anche la neo-vice presidente della Giunta ed assessore al Welfare Letizia Moratti.
Il sindaco di Milano Sala va all’attacco del Pirellone, accusando il governatore di non spiegare ai cittadini come stanno veramente le cose.
Altri sindaci di comuni lievemente colpiti dall’aumento dei contagi, tra cui Bergamo, Crema e Cremona, chiedono con forza deroghe alla zona rossa per i loro territori, inviando una lettera al Presidente Fontana e al Ministro della Salute Speranza.
Andrea Curcio