Potenziamento dei mezzi straordinario, con 1200 corse aggiuntive al giorno, di cui 800 dedicate solo agli studenti. Scatta anche il piano dei tempi della città, con scaglionamenti degli orari di apertura delle attività.
Con il via libera alla zona arancione in cui è stata collocata Regione Lombardia, oggi tornano in classe insieme agli studenti di seconda e terza media, anche metà della popolazione scolastica degli istituti superiori del territorio dopo il lungo periodo di didattica a distanza. Un rientro tanto atteso che mette oggi sul banco di prova il piano straordinario dei trasporti del Comune di Milano elaborato di concerto con Atm per riuscire ad ottimizzare gli aumentati flussi di passeggeri sui mezzi pubblici.
Il piano è da battaglia, con un potenziamento del trasporto che prevede 1200 corse aggiuntive giornaliere di cui oltre 800 destinate esclusivamente agli studenti e 60 bus navetta che serviranno 32 tra gli istituti scolastici milanesi maggiormente frequentati, tra cui Cardano, Gentileschi, Molinari e Vespucci per citarne alcuni, oltre alle scuole del primo hinterland milanese. Nel piano verranno utilizzati anche i bus turistici che serviranno altre 5 linee, in aggiunta alle 8 già servite da società terze, in affidamento ad operatori privati. In questo modo si libereranno altri mezzi Atm che serviranno a potenziare 18 linee urbane e suburbane particolarmente frequentate con 180 corse giornaliere in più.
Riprogrammato anche il servizio di alcune delle principali linee di superficie, così come è stato potenziato quello delle metropolitane, con l’aggiunta di 8 treni negli orari di punta e l’introduzione di un’app digitale per pianificare il viaggio dalla stazione di partenza quando c’è un minor afflusso di passeggeri.
“Abbiamo incrementato il servizio al massimo delle potenzialità – spiega il dg di Atm, Arrigo Giana – ma rispettare il limite così stringente del 50% di portata dei mezzi pubblici è possibile solo se tutti si atterranno al piano contenuto nel documento del tavolo istituzionale, vale a dire ricalibrando gli orari della città almeno fino al termine dell’emergenza sanitaria”.
E qui entra in gioco il “Patto Milano per la scuola”, un piano dei tempi della città, stabilito dal Comune di Milano insieme alla Prefettura e condiviso da tutte le parti sociali, le istituzioni pubbliche, gestori del trasporto, commercio, aziende e ordini professionali, pensato per la riorganizzazione degli spostamenti tra le 7 e le 10 del mattino, ovvero la fascia oraria maggiormente critica per il trasporto pubblico locale, così come evidenziato da uno studio del Politecnico di Milano.
Secondo il piano, le scuole avranno due slot per gli ingressi in aula, entro le 8 e dopo le 9.30, tutti i negozi – ad eccezione di alimentari, farmacie, edicole e tabacchi – potranno aprire a partire dalle 10.15, gli uffici pubblici solo su appuntamento dalle 9.30, stesso orario di apertura dei servizi alla persona, bancari, assicurativi e finanziari, così come per le aziende private. Per università, professionisti e consulenti, lezioni e appuntamenti a partire dalle 10.
Attraverso la differenziazione degli orari si punta a raggiungere l’obiettivo di rendere più sicuro il trasporto pubblico locale ed evitare il rischio di assembramenti. Atm, a questo proposito, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione “Orari diversi per un obiettivo comune”, invitando i passeggeri che non hanno necessità particolari, a viaggiare dopo le 9.30 del mattino nei giorni feriali, assicurando la frequenza dei mezzi e più spazio a disposizione. Per ripartire serve la collaborazione di tutti.
Micol Mulè