Crisi di governo, vaccinazioni a rilento, economia tedesca e trimestrali americane sono alcuni dei fattori che influenzeranno l’andamento dei mercati nei prossimi giorni.
La settimana in Borsa non è cominciata nel migliore dei modi e diversi fattori fanno presumere un andamento altalenante anche nei prossimi giorni. Il Ftse Mib è partito positivo nella giornata di lunedì per poi sprofondare sulla scia delle vaccinazioni che vanno a rilento e la paura di nuovi lockdown sempre dietro l’angolo.
Sul tema vaccini in realtà al momento la situazione vede scontrarsi novità di segno opposto. Da una parte l’immunologo americano Anthony Fauci, intervenendo all’evento digitale “Davos Agenda” del World Economic Forum, ha lanciato un appello alle case farmaceutiche affinché potenzino i vaccini già sviluppati contro le nuove varianti, inglese e sudafricana. Dall’altra parte l’azienda Moderna ha comunicato che il suo vaccino contro il covid è risultato efficace contro le varianti suddette a seguito dei test di laboratorio.
Ecco allora che il tema vaccinazioni rischia di rimanere causa di volatilità per diverse settimane, se non mesi. Piazza Affari ha chiuso la giornata di lunedì sotto 22mila punti, perdendo l’1,6% con l’euro che è sceso sotto gli 1,215 dollari. Tra i peggiori Unicredit (-4,25%) e Stellantis (-4,65%). Male anche gli altri listini europei: il Dax lascia sul terreno l’1,66%, il CAC l’1,57%, il FTSE lo 0,84% e lo Stoxx600 ha chiuso in ribasso perdendo lo 0,83%.
A pesare sull’eurozona il calo dell’indice Ifo della Germania che a gennaio ha toccato i 90,1 punti: sotto il consenso degli economisti (91,8 punti) e indietro anche rispetto a dicembre (92,1 punti). Secondo alcuni analisti questo risultato è la conseguenza delle misure restrittive imposte a partire da metà dicembre e rischia di essere il presagio di cui nessuno vuole parlare, cioè il fatto che l’economia tedesca subisca una contrazione nel primo trimestre del 2021.
Questa settimana tuttavia c’è un importante appuntamento dall’altra parte dell’oceano Atlantico dal momento che nei prossimi giorni circa 100 aziende quotate all’S&P 500 comunicheranno le trimestrali, tra cui Tesla, Apple, Netflix e Microsoft. Parallelamente usciranno i dati preliminari sul Pil del quarto trimestre di Francia, Spagna e Stati uniti. Mercoledì invece si riunisce la Fed a cui seguirà la consueta conferenza stampa del numero uno, Jerome Powell, anche se non sono attese particolari novità sul fronte della politica monetaria.
Infine lo spread Btp/Bund. Settimana scorsa era tornato in quota 125 punti, mentre lunedì ha viaggiato attorno ai 124 punti per poi chiudere in discesa a 121,9. Gli esperti si aspettano che, a fronte del recente aumento dei rendimenti dei titoli di Stato italiani a 10 anni, i tassi torneranno indietro entro la fine del 2021 grazie al supporto della BCE. Nel breve periodo tuttavia le cose rischiano di andare diversamente dal momento che oggi e nei prossimi giorni sono previste turbolenze causate dalla decisione del premier Conte di salire al Colle e dare le dimissioni.
Simone Fausti